
Meloni attesa al Senato: dazi Usa, bollette e riforme al centro del premier time
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L’intervento slittato per la morte di Jorge Mario Bergoglio si terrà oggi a Palazzo Madama. La premier risponderà alle interrogazioni su economia, migranti, difesa e rapporti internazionali.
Palazzo Madama torna al centro della scena politica: alle 13:30 è atteso il premier time con Giorgia Meloni, rinviato nei giorni scorsi per la scomparsa di Jorge Mario Bergoglio. La presidente del Consiglio dovrà rispondere a una serie di interrogazioni da parte delle opposizioni e della maggioranza, su temi che spaziano dalla politica estera alle questioni energetiche, fino alle riforme istituzionali.
Dazi Usa e relazioni transatlantiche
Uno dei dossier più delicati riguarda i dazi americani sulle merci europee, attualmente sospesi da Washington. L’argomento è stato centrale nell’incontro tra Meloni e Donald Trump alla Casa Bianca a metà aprile. In quella occasione, la premier ha rilanciato la proposta di un vertice Usa-Ue per giungere a un’intesa commerciale e scongiurare il rischio di una guerra commerciale. Il governo, tuttavia, è finito nel mirino di Alleanza Verdi Sinistra, che accusa l’esecutivo di aver promesso 40 miliardi di euro agli Stati Uniti, definendo l’atteggiamento “di sudditanza”. Meloni ha chiarito che Roma è “leale ma non subalterna”.
Caro energia e bollette: l’assedio del Pd
Il Partito Democratico punterà sul tema del caro energia, chiedendo spiegazioni sugli impegni del governo nell’acquisto di gas naturale liquefatto dagli Usa. L’ultimo intervento dell’esecutivo risale a febbraio, con uno stanziamento di 3 miliardi di euro per contenere l’impatto delle bollette, ripartiti tra famiglie (1,6 miliardi) e imprese (1,4 miliardi). Meloni ha anche preannunciato l’utilizzo di 3,5 miliardi dal Fondo sociale per il clima, a seconda dell’andamento dei prezzi.
Occupazione e sicurezza: le rivendicazioni della premier
La maggioranza interrogherà la premier anche su lavoro ed economia. Meloni dovrebbe rivendicare i risultati raggiunti dal suo governo, tra cui oltre un milione di nuovi posti di lavoro in due anni e mezzo, il record di occupati (oltre 24,3 milioni) e la crescita dell’occupazione femminile. Spazio anche al tema sicurezza: giovedì è previsto un incontro tra governo e sindacati, incentrato su prevenzione, formazione e nuovi investimenti, anche se la presenza della premier non è confermata.
Migranti e spese militari nel mirino di FdI e Azione
Non mancherà il tema migranti, affrontato dallo stesso partito della premier, Fratelli d’Italia, che chiederà conto delle politiche di contrasto all’immigrazione clandestina. Azione, invece, focalizzerà l’intervento sull’obiettivo di portare al 2% del Pil le spese militari nel 2025. Meloni ha ribadito il suo sostegno a una difesa europea più integrata, sempre in coordinamento con la Nato, ma ha escluso l’invio di truppe italiane in Ucraina al di fuori di missioni Onu. La premier ha chiesto garanzie europee per sostenere le spese militari.
Riforme: “Il premierato è la madre di tutte”
Italia Viva e Matteo Renzi interrogheranno Meloni sul percorso delle riforme. Per la presidente del Consiglio, il premierato rappresenta il cuore dell’azione di governo, insieme alla riforma della giustizia, all’autonomia differenziata e alla riforma fiscale. Un impianto riformatore che, sostiene Meloni, rispecchia il mandato ricevuto dagli italiani.
Scenari europei: congratulazioni a Merz e Simion
Nelle stesse ore, Meloni ha rivolto le sue congratulazioni a Friedrich Merz per la sua elezione a Cancelliere federale tedesco, avvenuta al secondo tentativo. In una nota ufficiale, la premier ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra Italia e Germania a livello bilaterale, europeo e internazionale. Ha inoltre ribadito il potenziale comune nel rilancio della competitività industriale e nella gestione dei rapporti con l’Africa e il contrasto all’immigrazione irregolare. Meloni ha infine fatto pervenire un messaggio di congratulazioni anche a George Simion, leader dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (Aur), per il successo al primo turno delle presidenziali in Romania.
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(con fonte AdnKronos)
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