
Giovanni Paolo II, vent’anni dopo: il ricordo di un pontefice straordinario
Celebrazioni in Vaticano e in tutta Italia per il ventennale della scomparsa di Papa Wojtyla, uno dei pontefici più carismatici della storia
Oggi ricorrono vent’anni dalla scomparsa di Giovanni Paolo II, uno dei pontefici più amati e influenti della storia. Il Vaticano e molte comunità religiose in tutto il mondo si uniscono nel ricordo di Karol Wojtyla, con messe solenni e momenti di preghiera. In particolare, in Piazza San Pietro si svolgerà il rosario serale promosso dalla Chiesa polacca di Roma.
Alle 15, nella Basilica di San Pietro, il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, presiederà una celebrazione eucaristica, affiancato dal cardinale Stanisław Dziwisz, storico segretario di Wojtyla. Papa Francesco, pur non potendo partecipare direttamente, ha inviato una lettera di benedizione ai fedeli.
Anche la comunità passionista di Itri, guidata da padre Antonio Rungi, renderà omaggio a Giovanni Paolo II con due messe speciali, alle 7.30 e alle 18. Sarà recitata una preghiera scritta dallo stesso padre Rungi, che ripercorre gli ultimi anni di vita del pontefice e include un pensiero per la guarigione di Papa Francesco.
Un pontificato lungo e rivoluzionario
Giovanni Paolo II, nato il 18 maggio 1920 a Wadowice, in Polonia, è stato il primo papa straniero dopo 455 anni e il primo pontefice polacco della storia. Eletto il 16 ottobre 1978, il suo pontificato si è protratto per 26 anni, 5 mesi e 17 giorni, il terzo più lungo di sempre.
Nel 2011 è stato beatificato da Papa Benedetto XVI e il 27 aprile 2014 è stato proclamato santo da Papa Francesco, insieme a Giovanni XXIII. La sua memoria liturgica viene celebrata il 22 ottobre, giorno del suo insediamento.
Wojtyla e la storia: un pontefice tra i grandi protagonisti del Novecento
La figura di Giovanni Paolo II ha segnato profondamente il XX secolo. Arcivescovo di Cracovia durante il regime comunista, fu un protagonista nella lotta contro l’oppressione sovietica. Il suo ruolo fu determinante nel sostenere il movimento di Solidarność in Polonia, contribuendo al crollo del blocco sovietico.
Con il suo carisma e la sua apertura al mondo, fu il primo pontefice a visitare una sinagoga (Roma, 1986), una moschea (Damasco, 2001) e una chiesa luterana (1987). Ha incontrato leader di ogni fede e ha rafforzato il dialogo interreligioso. Fu anche il primo Papa a confessare pubblicamente i fedeli e a chiedere perdono per le colpe storiche della Chiesa, tra cui l’antisemitismo.
Viaggi, incontri e missione globale
Durante il suo pontificato, Giovanni Paolo II ha viaggiato in tutto il mondo, percorrendo una distanza equivalente a tre volte quella tra la Terra e la Luna. Ha visitato 129 paesi e ha rafforzato le relazioni diplomatiche del Vaticano, portando a 175 il numero di stati con cui la Santa Sede intratteneva rapporti ufficiali.
Ha rivoluzionato il rapporto della Chiesa con i giovani attraverso le Giornate Mondiali della Gioventù, raduni che hanno richiamato milioni di ragazzi da ogni parte del mondo. Ex attore e grande comunicatore, ha saputo utilizzare i media per trasmettere il suo messaggio di fede e speranza.
L’attentato e la prova della sofferenza
Il 13 maggio 1981, Giovanni Paolo II subì un attentato in Piazza San Pietro: il killer turco Mehmet Ali Agca gli sparò due colpi di pistola, ferendolo gravemente. Sopravvissuto per miracolo, Wojtyla attribuì la sua salvezza all’intercessione della Vergine Maria e perdonò pubblicamente il suo aggressore.
Negli ultimi anni della sua vita, affrontò con straordinaria dignità il declino fisico causato dal Parkinson. Nonostante le difficoltà, continuò a guidare la Chiesa fino all’ultimo respiro, diventando un esempio di fede e resistenza nella sofferenza.
L’eredità di Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II si spense serenamente il 2 aprile 2005 alle 21.37, circondato dalle persone a lui più care. Le sue ultime parole, secondo i testimoni, furono un sussurro: “Lasciatemi andare alla casa del Padre”.
La sua eredità è immensa: ha lasciato un segno indelebile nella Chiesa e nel mondo, promuovendo i diritti umani, il dialogo interreligioso e una fede viva e vicina ai fedeli. Ancora oggi, milioni di persone lo ricordano come un gigante della spiritualità, un leader morale e un pontefice capace di attraversare le epoche con la sua visione profetica.
A vent’anni dalla sua scomparsa, il suo messaggio risuona ancora forte: “Non abbiate paura. Aprite, spalancate le porte a Cristo!”
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(con fonte AdnKronos)
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