
Cassazione valuta convivenza prematrimoniale nel calcolo assegno divorzio
La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza stabilendo che il periodo di convivenza prematrimoniale deve essere preso in considerazione nel calcolo dell’assegno di divorzio. Questa decisione si applica ai casi in cui il matrimonio è collegato a una convivenza stabile e continua, caratterizzata da un progetto di vita in comune e da contribuzioni economiche reciproche.
I giudici sottolineano che la convivenza prematrimoniale è un fenomeno sempre più radicato nella società e riconoscono l’importanza dei legami di fatto come formazioni familiari e sociali di pari dignità rispetto a quelle patrimoniali.
Nel caso in cui la convivenza prematrimoniale sia stata caratterizzata da stabilità, continuità e un progetto di vita comune, e se emergono contribuzioni economiche reciproche, il periodo della convivenza prematrimoniale deve essere incluso nella valutazione dell’assegno divorzile. Questo si applica soprattutto quando esiste una relazione di continuità tra la fase “di fatto” dell’unione e la fase “giuridica” del matrimonio.
La sentenza stabilisce che il periodo di convivenza prematrimoniale deve essere considerato nella verifica del contributo fornito da chi richiede l’assegno alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio comune e personale dei coniugi. È necessario valutare le scelte condivise durante la convivenza prematrimoniale, che abbiano influenzato la vita all’interno del matrimonio e che possano essere collegate a sacrifici o rinunce, in particolare per quanto riguarda la vita lavorativa o professionale del coniuge economicamente più debole.
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(con fonte AdnKronos)
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