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Nessuno sconto di pena per gli imputati nel processo ‘ter’ sulla tragedia del 2009. Tensioni in aula dopo la lettura della sentenza
La Corte d’Appello di Firenze ha confermato integralmente le dodici condanne stabilite nel secondo grado del processo ‘ter’ relativo alla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, in cui morirono 32 persone e oltre 100 rimasero ferite. Il verdetto, giunto nel pomeriggio dopo ore di Camera di consiglio, non modifica le pene inflitte nel 2022, respingendo le richieste degli avvocati degli imputati che puntavano a una maggiore riduzione per le attenuanti generiche.
La Corte, presieduta dal giudice Alessandro Nencini, ha aderito in pieno alla linea del sostituto procuratore generale Salvatore Giannino, che aveva definito “senza ravvedimento” l’atteggiamento degli imputati. Tra loro, in aula, anche Mauro Moretti e Michele Mario Elia, ex vertici di RFI e FS. Come in ogni udienza, presenti i familiari delle vittime.
Le pene confermate vanno da 2 anni e 10 mesi a 6 anni di reclusione, con Moretti condannato a 5 anni. In particolare:
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Mauro Moretti: 5 anni
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Michele Mario Elia: 4 anni, 2 mesi e 20 giorni
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Peter Linowski e Rainer Kogelheide: 6 anni
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Roman Meyer: 5 anni, 6 mesi e 20 giorni
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Johannes Mansbart: 5 anni e 4 mesi
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Altri dirigenti e tecnici legati a Gatx e Cima Riparazioni hanno ricevuto pene tra i 2 e i 4 anni e 8 mesi.
Il processo era stato riaperto su disposizione della Cassazione, che nel gennaio 2024 aveva confermato la responsabilità penale ma imposto un nuovo giudizio d’appello per la sola quantificazione delle pene.
Dure le reazioni all’uscita dall’aula. Mauro Moretti è stato duramente contestato da una parte dei familiari. “Hai bruciato vive 32 persone!”, ha gridato una donna, mentre altre persone tentavano di raggiungerlo. Moretti, silenzioso, ha lasciato il tribunale scortato dalla polizia.
“La sentenza non ci ridarà indietro i nostri cari, ma è una forma di giustizia che aspettavamo da troppo tempo”, ha dichiarato Daniela Rombi, madre di una delle vittime. L’avvocato Tiziano Nicoletti, legale dei familiari, ha sottolineato che “non si cercava vendetta, ma verità”.
Di segno opposto il commento del legale di Moretti: “Siamo delusi. La Corte ha perso l’occasione per un riequilibrio”, ha affermato Ambra Giovene, annunciando ricorso in Cassazione.
La strage fu causata dallo svio di un treno merci carico di gpl, la cui esplosione devastò il quartiere vicino alla stazione. Il deposito delle motivazioni della sentenza è atteso entro 90 giorni. La vicenda giudiziaria, lunga e dolorosa, resta aperta.
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(con fonte AdnKronos)
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