L’Iran a Hamas: liberare ostaggi per fermare Israele, ma sarà sufficiente?
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Il regime dell’Ayatollah suggerisce la linea per fermare Israele dall’occupazione di Gaza: liberare gli ostaggi in cambio dello stop.
Non crediamo possa essere sufficiente per Israele, la proposta che Teheran stanno veicolando e caldeggiando affinché Hamas accetti. Dopo aver massacrato i civili inermi israeliani, quel 7 ottobre scorso, e ad aver rapito alcuni di loro, adesso l’Iran spinge con una proposta che ha affidato al suo alleato terrorista nella striscia di Gaza: liberare gli ostaggi in cambio dello stop ai raid e soprattutto all’invasione terrestre da parte di Israele, di quei territori da dove si è organizzata ed è partita la follia omicida di Hamas contro il paese ebraico.
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha dichiarato che Hamas sarebbe disposta a liberare gli ostaggi se Israele sospendesse i raid sulla Striscia di Gaza. Al momento, si stima che ci siano quasi 200 persone detenute. Hamas ha affermato che è pronto a prendere le misure necessarie per liberare i civili detenuti dai gruppi di resistenza, ma tali misure richiedono preparativi impossibili sotto i bombardamenti quotidiani su Gaza.
Kanaani ha sottolineato che Hamas è disposta a continuare la resistenza sul campo per un lungo periodo, possedendo la capacità militare necessaria.
Ulteriori Raid di Israele su Gaza
L’esercito israeliano ha rivendicato di aver compiuto numerosi raid contro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza, tra cui centri di comando, postazioni di lancio di mortaio e compound militari. In particolare, è stato colpito il quartier generale di Ali Qadhi, un comandante di Hamas ucciso due giorni fa in un raid israeliano.
Appello dell’ANP per Corridoi Umanitari
Il primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Mohammad Shtayyeh, ha chiesto alla comunità internazionale di intervenire “immediatamente” per aiutare la popolazione civile di Gaza. Shtayyeh ha affermato che sono necessari “corridoi umanitari urgenti” e ha accusato Israele di mirare agli obiettivi civili e agli ospedali. Ha dichiarato che circa 500 donne sono state uccise e circa 11.000 persone sono rimaste ferite. Ha sottolineato la necessità di interrompere gli sgomberi forzati della popolazione palestinese.
L’Egitto tiene chiuso il valico di Rafah
Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha dichiarato che Israele non ha permesso l’apertura del valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza, che avrebbe consentito la consegna di aiuti umanitari alla popolazione assediata. Israele chiede che sia aperto il valico per permettere alla popolazione civile di lasciare la Striscia di Gaza, prima che l’Idf israeliana si muova in quella che sembra sempre più imminente, l’operazione terrestre in quei territori.
Nel frattempo, sono entrati a Gaza 150.000 litri di carburante dall’Egitto per alimentare le pompe dell’acqua, ma sono state segnalate lunghe code di camion in attesa di portare ulteriori aiuti umanitari dalla parte egiziana del valico. Nel frattempo, i palestinesi con passaporti stranieri sperano di poter lasciare la Striscia. Ma questo tipo di “apertura” non è contemplata dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
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