
Truffa sul bonus facciate, sequestro da 3,5 milioni a Palermo
Indagine della Guardia di Finanza su lavori fittizi: coinvolto l’imprenditore antiracket Giuseppe Piraino
La Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato beni per 3,5 milioni di euro a Giuseppe Piraino, noto imprenditore antiracket, nell’ambito di un’inchiesta su una truffa legata al bonus facciate. Il provvedimento è stato emesso al termine di un’articolata indagine condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria sotto il coordinamento della Procura di Palermo, che ha accertato la realizzazione di interventi edilizi fittizi.
Truffa sul bonus facciate: Piraino, un simbolo dell’antimafia
Piraino, titolare della Mosina Costruzioni, era diventato un simbolo dell’antimafia nel 2018, quando aveva denunciato gli estorsori che chiedevano il pizzo nei cantieri dei quartieri Capo e Borgo Vecchio, riprendendoli con una telecamera nascosta accanto a una foto di Falcone e Borsellino. Quelle denunce portarono allora a diversi arresti.
L’indagine attuale è partita dopo l’esposto di una cittadina palermitana, proprietaria di un appartamento in un condominio dove erano stati segnalati lavori irregolari di ristrutturazione della facciata. Da lì sono scattati gli accertamenti della Guardia di Finanza, che ha acquisito documenti tecnici dal Comune, effettuato numerosi sopralluoghi e ascoltato oltre 30 amministratori di condominio.
Secondo gli inquirenti, in molti casi i lavori sarebbero stati inesistenti o solo parzialmente eseguiti, con una documentazione carente o manipolata. Il valore complessivo dei bonus edilizi inesistenti ammonterebbe a circa 7 milioni di euro.
In particolare, gli investigatori hanno scoperto che alcune Comunicazioni di Inizio Lavori Asseverate (C.I.L.A.) erano state retrodatate al 2021 per mantenere il diritto alla detrazione del 90%, nonostante i lavori fossero stati avviati nel 2022.
Sono in corso perquisizioni presso la sede della società e le altre proprietà dell’imprenditore, ora indagato per truffa aggravata e indebita compensazione di crediti fiscali. La Guardia di Finanza ha precisato che l’operazione rientra nella strategia di contrasto alle frodi fiscali e alle false agevolazioni edilizie, a tutela della legalità economica del Paese.
Resta fermo, sottolineano le Fiamme gialle, il principio della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
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(con fonte AdnKronos)
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