Droni russi nello spazio Nato, allerta in Romania e Polonia
Incursioni e attacchi tra Russia e Ucraina accendono la tensione: allarmi aerei, raffinerie colpite e accuse di Zelensky
Nuova giornata di tensione nei cieli d’Europa. Un drone russo è penetrato per circa 20 chilometri nello spazio aereo della Romania, nella regione di Tulcea, fino alla cittadina di Chilia Veche, prima di sparire dai radar degli F-16 romeni decollati dalla base di Fetesti. La Nato ha fatto alzare in volo anche due Eurofighter tedeschi dislocati nel Paese. Il ministero della Difesa di Bucarest ha precisato che il velivolo non ha sorvolato aree abitate e non ha rappresentato una minaccia immediata.
Poche ore prima, la Polonia aveva affrontato un’altra emergenza. Varsavia ha denunciato la minaccia di un’incursione di droni, mettendo in stato di allerta i sistemi di difesa aerea. L’aeroporto di Lublino è rimasto chiuso per circa due ore, mentre in cinque distretti al confine con l’Ucraina sono risuonate le sirene e sono stati inviati sms di allarme ai residenti. “A causa della minaccia dei droni russi che operano sull’Ucraina vicino al confine polacco, è iniziata un’operazione preventiva delle forze polacche e alleate”, ha dichiarato il premier Donald Tusk.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, commentando gli episodi, parla di “evidente espansione della guerra”. Su X ha sottolineato che il drone russo in Romania ha operato nello spazio Nato per circa 50 minuti e che “l’esercito russo sa esattamente dove sono diretti i suoi droni e per quanto tempo possono operare”. Secondo Zelensky, le rotte sono calcolate e non possono essere frutto di errori o iniziative isolate.
Nella notte del 14 settembre, droni ucraini hanno colpito obiettivi in Russia. Il governatore dell’oblast di Leningrado, Alexander Drozdenko, ha riferito di un attacco alla raffineria di Kirishi, una delle più grandi del Paese, con capacità di oltre 17 milioni di tonnellate di petrolio all’anno. Tre droni sono stati intercettati, ma i rottami di uno hanno innescato un incendio poi domato, senza vittime. Media ucraini segnalano anche un attacco all’impianto chimico Metafrax nel Territorio di Perm, a oltre 1.800 chilometri dal confine ucraino.
Gli episodi rafforzano i timori di un conflitto sempre più esteso, mentre la Nato monitora le violazioni del proprio spazio aereo e l’Ucraina porta i suoi attacchi in profondità sul territorio russo.
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(con fonte AdnKronos)
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