Finanziamento Ucraina al centro del vertice Ue di Bruxelles su debito e prestiti
Finanziamento Ucraina: i leader Ue discutono un prestito basato sugli asset russi congelati o debito comune per sostenere Kiev nel 2026-2027.
Finanziamento Ucraina, vertice Ue decisivo a Bruxelles – I leader europei sono riuniti a Bruxelles, oggi e probabilmente anche domani, per decidere come garantire il finanziamento Ucraina nei prossimi due anni. “Non lasceremo questo Consiglio senza una decisione finale per coprire le esigenze finanziarie dell’Ucraina per il 2026 e il 2027”, ha assicurato il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa entrando alla riunione dei Ventisette.
Costa ha ricordato l’impegno assunto lo scorso ottobre di mantenere congelati gli asset russi “fino alla fine della guerra e fino a quando la Russia non pagherà le riparazioni”. Un impegno, ha sottolineato, che l’Unione ha rispettato. Ora resta da definire la forma concreta del finanziamento Ucraina.
Debito comune o prestito basato sugli asset russi
Sul tavolo ci sono due opzioni presentate dalla Commissione europea: l’emissione di debito comune oppure un prestito di riparazione basato sugli asset russi congelati detenuti nell’Unione europea. Quest’ultima soluzione, ha spiegato Costa, gode di un ampio sostegno tra i Ventisette, anche se presenta ancora nodi politici e giuridici.
“Lavoreremo su questo oggi e, se necessario, anche domani”, ha aggiunto il presidente del Consiglio europeo, aprendo alla possibilità che il vertice si prolunghi.
Zelensky avverte: senza accordo rischio per Kiev
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avvertito che il mancato accordo sul finanziamento Ucraina potrebbe avere conseguenze gravi. “Parlerò con tutti i leader e presenterò i nostri argomenti. Senza una decisione positiva ci sarà un grande problema per l’Ucraina”, ha dichiarato prima di partire per Bruxelles.
Von der Leyen: decisione entro fine giornata
Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito l’urgenza di una scelta. “Non lasceremo il Consiglio europeo senza una soluzione per il finanziamento dell’Ucraina per i prossimi due anni”, ha detto, chiarendo che una delle due opzioni dovrà essere approvata.
Secondo le stime di Ue e Fondo monetario internazionale, il fabbisogno di Kiev ammonta a 137 miliardi di euro. L’Unione si è impegnata a coprirne circa due terzi, pari a 90 miliardi. “Una pace solida passa anche da un finanziamento Ucraina certo e stabile”, ha sottolineato von der Leyen.
Il nodo Belgio e la questione delle responsabilità
Il prestito basato sugli asset russi congelati incontra però la forte cautela del Belgio, dove è concentrata la maggior parte di questi fondi. Il primo ministro Bart De Wever ha definito “insufficienti” le garanzie finora offerte dall’Ue. “Il Belgio non accetterà una soluzione in cui saremmo gli unici a sopportare rischi e responsabilità”, ha affermato.
Von der Leyen ha espresso sostegno alle preoccupazioni belghe, precisando che, se si procederà con il prestito, “il rischio deve essere condiviso da tutti”. Una questione, ha rimarcato, di solidarietà europea.
Tusk: “O soldi oggi o sangue domani”
Il premier polacco Donald Tusk ha riassunto la posta in gioco con parole dure: “O soldi oggi o sangue domani. E non parlo solo dell’Ucraina, ma dell’Europa”. Un messaggio che sottolinea la dimensione strategica del finanziamento Ucraina anche per la sicurezza dell’Unione.
La posizione dell’Italia
Dal fronte italiano, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito che l’Italia “non è in guerra con la Russia” e che non verranno inviati soldati italiani in Ucraina. Roma resta però favorevole a continuare il sostegno a Kiev sul piano militare, attraverso forniture di armamenti, nel quadro delle decisioni europee.
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