
Il governo impugna la legge sul fine vita approvata dalla Regione Toscana
La norma toscana, prima in Italia sul suicidio medicalmente assistito, finisce al vaglio della Corte Costituzionale dopo la decisione del Consiglio dei ministri. Il provvedimento era stato sostenuto da un’ampia maggioranza in Consiglio regionale
Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge approvata dalla Regione Toscana sul suicidio medicalmente assistito. Lo si apprende da fonti governative al termine della riunione odierna. Si apre così un nuovo capitolo di scontro istituzionale su un tema etico e giuridico delicatissimo.
La legge regionale, approvata a febbraio 2024, è la prima in Italia a regolamentare le “procedure e i tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito”, in attuazione della sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale. Il testo era frutto di una proposta di legge di iniziativa popolare promossa dall’associazione Luca Coscioni, supportata da oltre 10.000 firme autenticate, e aveva ricevuto il via libera dell’Assemblea toscana con i voti favorevoli di Pd, M5S, Italia Viva e gruppo Misto-Merito e Lealtà. Contrari Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega.
Il provvedimento regionale aveva suscitato un ampio dibattito politico e istituzionale, rappresentando un punto di svolta per i diritti sul fine vita a livello locale. Ora, con la decisione dell’esecutivo nazionale di impugnarlo davanti alla Corte Costituzionale, il confronto si sposta sul piano giuridico, dove verrà valutata la compatibilità della norma toscana con il quadro legislativo e costituzionale nazionale.
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(con fonte AdnKronos)
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