
Israele: misure di sicurezza rafforzate a Gerusalemme per primo venerdì di Ramadan
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Alta tensione in vista della preghiera del venerdì a Gerusalemme, mentre resta fragile il cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza
Oggi, 7 marzo, a Gerusalemme, le misure di sicurezza sono state intensificate per il primo venerdì del mese di Ramadan. Circa 3.000 agenti sono stati schierati nella Città Vecchia, in particolare intorno alla Spianata delle Moschee, per garantire l’ordine. Con il cessate il fuoco tra Israele e Hamas sempre più in bilico, l’accesso alla Spianata sarà limitato a 10.000 fedeli musulmani, secondo le autorità locali.
Tensione a Gerusalemme e limitazioni sulla Spianata delle Moschee
La Spianata delle Moschee, che ospita la Cupola della Roccia e la moschea di Al Aqsa, è sotto la custodia della Giordania, ma la sicurezza è gestita da Israele. Con la crisi in corso a Gaza, la preghiera del venerdì assume un’importanza cruciale per i fedeli musulmani. In passato, violenze si sono verificate in questa zona durante il Ramadan, aumentando le preoccupazioni per la stabilità della situazione attuale.
Le dichiarazioni del ministro della Difesa israeliano
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha minacciato di ricominciare le ostilità contro Gaza se gli ostaggi israeliani non verranno rilasciati. Katz ha promesso che Israele farà di tutto per riportare a casa gli ostaggi, vivi o deceduti, detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. Il ministro ha dichiarato che l’accordo di cessate il fuoco con Hamas ha lo scopo di ottenere la liberazione immediata degli ostaggi e che Israele è pronto a riprendere i combattimenti per raggiungere tale obiettivo.
Preparativi dell’esercito israeliano per un nuovo conflitto
Il nuovo capo di Stato maggiore dell’esercito israeliano, Eyal Zamir, ha confermato che le forze armate israeliane stanno preparando un eventuale ritorno al combattimento contro Hamas. Durante un incontro con le comunità israeliane vicino alla Striscia di Gaza, Zamir ha sottolineato che la sconfitta di Hamas e la liberazione degli ostaggi sono obiettivi prioritari per Israele.
La risposta di Hamas alle minacce israeliane
Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha avvertito che una nuova escalation militare da parte di Israele potrebbe portare alla morte di altri ostaggi. Obeida ha ribadito l’impegno del gruppo a rispettare l’accordo di tregua in vigore, pur affermando che le minacce israeliane di guerra non porteranno alla liberazione degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza.
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(con fonte AdnKronos)
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