“Picasso lo straniero” Palazzo Reale Milano: l’artista visto attraverso lente immigrazione
A Palazzo Reale, un viaggio attraverso la vita di Picasso da esule e straniero in Francia, con oltre 90 opere che raccontano l’artista sotto una nuova luce. La mostra resterà aperta fino a febbraio 2025
Da domani e fino al 2 febbraio 2025, Palazzo Reale di Milano ospiterà la mostra “Picasso lo straniero”, una retrospettiva che racconta la vita e l’opera di Pablo Picasso attraverso un aspetto poco conosciuto della sua biografia: il suo stato di immigrato in Francia. A cinquant’anni dalla sua morte, l’esposizione invita a riflettere sulle difficoltà affrontate dall’artista spagnolo nel Paese che lo accolse ma non gli concesse mai la cittadinanza.
Curata da Annie Cohen-Solal, autrice dell’omonima biografia e storica dell’arte, la mostra propone un percorso cronologico che si snoda dal 1900 al 1973, anno della morte di Picasso. L’esposizione raccoglie oltre 90 opere tra dipinti, disegni, sculture e ceramiche provenienti dal Musée National Picasso-Paris, accompagnate da documenti d’archivio, fotografie e lettere inedite. Attraverso questo ampio materiale, il pubblico potrà riscoprire la figura di Picasso non solo come artista rivoluzionario, ma anche come uomo che ha vissuto in un contesto politico e sociale difficile, segnato dalla xenofobia e dall’esclusione.
Uno degli aspetti centrali della mostra è l’indagine sulla complessa relazione tra Picasso e la Francia. Arrivato a Parigi nel 1900, l’artista si stabilì definitivamente nella capitale francese nel 1904, ma nonostante il suo successo mondiale, non ottenne mai la cittadinanza francese. Il rifiuto più clamoroso da parte dello Stato francese fu quello del 1940, quando, temendo per la sua incolumità a causa dell’avanzata nazista, Picasso chiese la naturalizzazione, che gli venne negata. Questo episodio, insieme ad altri, come il rifiuto del Louvre di accettare in dono le sue opere, racconta il clima di diffidenza e ostilità verso l’artista.
La curatrice Cohen-Solal ha voluto esplorare come questo status di “straniero” abbia influenzato la sua vita e la sua arte. Tra le opere esposte, una delle più significative è “La lettura della lettera” (1921), in cui Picasso raffigura sé stesso accanto a un amico poeta, forse Guillaume Apollinaire o Max Jacob. Questo dipinto riflette il ruolo cruciale che i legami di amicizia e la comunità hanno giocato per l’artista, particolarmente durante i periodi di difficoltà come immigrato in un paese straniero.
Una delle sezioni più toccanti della mostra è dedicata all’episodio del “gran rifiuto” da parte del Louvre, che nel 1929 respinse la donazione di “Les Demoiselles d’Avignon”, uno dei capolavori di Picasso. Questo rifiuto evidenziava la diffidenza dell’establishment artistico e culturale francese nei confronti dell’artista spagnolo, che solo nel dopoguerra riuscirà a ottenere un riconoscimento ufficiale nel Paese.
Accanto alle opere, la mostra offre documenti d’archivio, tra cui lettere inedite e materiali provenienti dalla polizia francese, che testimoniano il controllo esercitato su Picasso in quanto sospetto anarchico e straniero scomodo. Questo approccio multidisciplinare permette di comprendere meglio le sfide che Picasso dovette affrontare non solo come artista, ma come uomo inserito in un contesto politico e sociale complesso.
La retrospettiva è anche un’occasione per esplorare i temi dell’immigrazione e della discriminazione, tematiche di grande attualità oggi, che fanno da sfondo a questa narrazione storica e artistica. L’assessore alla Cultura di Milano, Tommaso Sacchi, ha sottolineato come “questo progetto rappresenti un’occasione straordinaria per riflettere non solo sull’opera di uno dei più grandi artisti del Novecento, ma anche sulle dinamiche storiche e sociali che hanno influenzato la sua vita e il suo percorso creativo”.
In parallelo, fino al 6 gennaio 2025, il Palazzo Te di Mantova ospita la mostra “Picasso a Palazzo Te. Poesia e salvezza”, un’esposizione che presenta circa 50 opere del Maestro, mettendo in dialogo il suo lavoro con gli affreschi di Giulio Romano. Le due mostre, entrambe curate da Cohen-Solal, offrono una visione complessiva dell’artista e del suo impatto sulla cultura contemporanea.
Con l’acquisto del biglietto per la mostra di Milano, i visitatori potranno accedere con tariffa ridotta alla mostra di Mantova, offrendo così un’opportunità unica di immergersi nell’universo di Picasso sotto diverse prospettive.
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(con fonte AdnKronos)