Riforma della Giustizia: Consiglio dei Ministri approva all’unanimità
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Un lungo applauso accompagna la conclusione della riunione, definita “epocale” dal ministro Nordio
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera unanime alla riforma della giustizia, con una riunione conclusasi in soli 20 minuti e accompagnata da un lungo applauso. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha definito il provvedimento “epocale” durante la conferenza stampa successiva.
La riforma introduce la separazione delle carriere, garantendo che il pubblico ministero rimanga completamente indipendente, con le stesse garanzie di indipendenza dei giudici. Nordio ha descritto la riforma come un omaggio a Giovanni Falcone, favorevole alla separazione delle carriere, e a Giuliano Vassalli, ideatore del codice accusatorio che ha ispirato la riforma.
Riguardo alle critiche dell’Associazione nazionale magistrati, che ha espresso forte opposizione e ha convocato una riunione d’urgenza, Nordio ha risposto: “Siamo aperti al dialogo e accettiamo contributi, ma devono accettare il principio che la volontà popolare è sacra. Se ci è stato dato il mandato di separare le carriere, noi ubbidiamo alla sovranità che appartiene al popolo.”
Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha ricordato che temi simili erano già stati condivisi in passato, durante la Bicamerale presieduta da D’Alema, e che esiste una possibilità di trovare punti d’incontro su un testo aperto ai contributi di tutto il Parlamento. “Non darei per scontato che si arrivi al referendum,” ha dichiarato Mantovano, auspicando un confronto costruttivo.
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha commentato con entusiasmo: “Via la politica dai Tribunali e le correnti dal Csm, separazione delle carriere fra Pm e giudici, sanzioni disciplinari ai magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta!”
La riforma segna un passo significativo nella giustizia italiana, promettendo cambiamenti strutturali e una maggiore indipendenza per il sistema giudiziario, pur restando aperta al dialogo e ai contributi delle diverse forze politiche.
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(con fonte AdnKronos)
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