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L’esercito israeliano (IDF) ha annunciato il progetto di trasferire una parte significativa dei 1,4 milioni di sfollati palestinesi intrappolati a Rafah verso “isole umanitarie” nel centro del territorio. Questa mossa precederebbe un’operazione di terra prevista nella città, situata nel sud di Gaza. L’iniziativa, secondo quanto riportato dal ‘Times of Israel’, ha suscitato preoccupazioni tra gli alleati di Israele riguardo al destino dei residenti di Rafah. Gruppi umanitari hanno esortato a evitare un’offensiva a Rafah, avvertendo delle possibili catastrofi.

Il portavoce dell’IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato che il trasferimento dei residenti di Rafah verso le aree designate è una fase cruciale dei preparativi militari per l’invasione della città. Le “isole umanitarie” forniranno alloggi temporanei, cibo, acqua e altre necessità ai palestinesi evacuati. Il momento dell’evacuazione di Rafah e dell’inizio dell’offensiva non è stato specificato, ma si sottolinea la necessità di coordinarsi con l’Egitto, che non desidera un’affluenza di palestinesi sfollati attraverso il suo confine.

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato che l’operazione di terra a Rafah potrebbe iniziare presto, durante una visita alle truppe a Gaza City. Ha sottolineato che non c’è luogo sicuro per i terroristi a Gaza e che Israele perseguirà coloro che hanno partecipato agli attacchi del 7 ottobre.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che l’operazione militare a Rafah è cruciale per sconfiggere Hamas e per raggiungere gli obiettivi della guerra. Durante un incontro con il primo ministro olandese Mark Rutte, Netanyahu ha anche discusso della consegna degli aiuti umanitari e ha invitato altri paesi a sostenere l’iniziativa del corridoio marittimo.

Nel frattempo, Hezbollah ha dichiarato che anche se Israele entrerà a Rafah, non riuscirà a vincere la guerra contro la resistenza palestinese. Il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha sottolineato la determinazione del popolo di Gaza a resistere nonostante le avversità.

Le Nazioni Unite hanno avviato un progetto pilota per consegnare aiuti alla popolazione di Gaza City attraverso una nuova rotta di terra, con l’obiettivo di evitare che Hamas si appropri degli aiuti. Questa iniziativa è stata accolta positivamente, considerando che circa 576mila persone nella Striscia di Gaza sono sull’orlo della carestia.

Tuttavia, Hamas ha criticato l’invio di aiuti umanitari da parte di Cipro, definendolo insufficiente e sollevando dubbi sulla logistica e sulle ispezioni israeliane. Nel frattempo, la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza continua a essere precaria, con numerosi casi di malnutrizione e disidratazione, soprattutto tra i bambini.

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(con fonte AdnKronos)

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