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Elisa Claps: protesta contro riapertura Chiesa della Santissima Trinità
Una Folla Numerosa Esprime Solidarietà alla famiglia
Oggi, davanti alla chiesa della Santissima Trinità di Potenza, si è tenuto un grande presidio di protesta contro la riapertura dell’edificio al culto. L’evento è stato organizzato dalla sede cittadina di Libera ed ha attirato una folla numerosa, che ha riempito le strade circostanti nel centro storico della città.
Chiusa dopo il Terribile Delitto di Elisa Claps
La chiesa della Santissima Trinità è stata chiusa nel 2010 a seguito del tragico ritrovamento dei resti di Elisa Claps, una studentessa sedicenne scomparsa nel 1993. Il suo corpo fu rinvenuto nella canonica della chiesa, e l’autopsia confermò che Elisa fu vittima di un omicidio brutale.
La Lotta della Famiglia Claps
La famiglia Claps ha costantemente cercato giustizia e chiarezza riguardo ai silenzi e alle complicità che circondarono questo terribile evento che rimase irrisolto per quasi 17 anni. La famiglia ha anche scritto una lettera a Papa Francesco esprimendo le loro preoccupazioni e opposizione alla riapertura della chiesa.
La Santissima Trinità Riapre come Luogo di Riflessione
Dopo lavori di ristrutturazione, la chiesa della Santissima Trinità è stata riaperta ad agosto come luogo di riflessione e preghiera silenziosa. Tuttavia, il 2 novembre sono iniziate le celebrazioni religiose, presiedute dall’arcivescovo Salvatore Ligorio, che presto lascerà il suo incarico episcopale in quanto ha raggiunto il limite di età di 75 anni.
Proteste e Richieste per la Memoria di Elisa
Le proteste contro la riapertura della chiesa della Santissima Trinità sono state accompagnate da richieste affinché questo luogo rimanga un memoriale per Elisa Claps, invece di essere utilizzato come una chiesa con funzioni pastorali. La folla presente esprime il suo sostegno alla famiglia Claps e alla memoria di Elisa.
Gildo Claps e le Sue Parole
Il fratello di Elisa, Gildo Claps, ha dichiarato: “Abbiamo cercato in ogni modo una conciliazione, in tutti i modi. Non c’è verso, c’è arroccamento totale. Abbiamo chiesto semplicemente che prendessero atto, prendessero coscienza, di tutto quello che è avvenuto e per una volta avessero il coraggio di chiedere scusa, per una volta. Il destino di questa chiesa lo deciderà la città – ha aggiunto – la grande parte della città sta rifiutando tutto questo. C’è stata una sorta di riflessione collettiva che sta arrivando in modo forte e straordinario alla mia famiglia.”.
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(con fonte AdnKronos)
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