
Colombia, 17 morti in due attentati: Petro accusa i dissidenti delle Farc
Attacchi in Antioquia e Cali: colpiti un elicottero della polizia e una scuola militare
È salito ad almeno 17 morti il bilancio del doppio attentato avvenuto ieri in Colombia, che il presidente Gustavo Petro attribuisce ai dissidenti delle disciolte Farc, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia.
L’attacco all’elicottero – Dodici agenti di polizia hanno perso la vita quando un elicottero, impegnato in un’operazione di sradicamento delle coltivazioni di coca nella regione di Antioquia, è stato colpito e si è incendiato. Il governatore Andrés Julián ha riferito che tre agenti sono rimasti feriti. Secondo le prime informazioni, l’aereo sarebbe stato colpito da un drone mentre sorvolava i campi di coca.
L’esplosione a Cali – A Cali, nel sud-ovest del Paese, un veicolo imbottito di esplosivo è esploso nei pressi di una scuola di aviazione militare, causando cinque morti e oltre 30 feriti. L’aeronautica militare non ha fornito ulteriori dettagli, mentre le autorità locali hanno confermato la natura terroristica dell’attacco.
Le responsabilità – Petro aveva inizialmente puntato il dito contro il Clan del Golfo, il cartello della droga più potente del Paese, salvo poi precisare che un presunto membro dei dissidenti delle Farc è stato arrestato nella zona dell’esplosione. Entrambi i gruppi criminali operano ad Antioquia.
La Colombia registra un aumento record delle coltivazioni di coca: secondo l’ultimo rapporto dell’Onu contro la Droga e il Crimine, nel 2023 la superficie coltivata ha raggiunto i 253.000 ettari.
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(con foto AdnKronos)
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