Allarme per le Isole del Pacifico: innalzamento mare ne minaccia futuro
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Il rapporto dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale evidenzia come il cambiamento climatico stia accelerando la crisi nelle isole del Pacifico, con l’aumento del livello del mare e il deterioramento degli ecosistemi marini
Il cambiamento climatico sta minacciando il futuro delle isole del Pacifico, dove l’innalzamento del livello del mare e il riscaldamento degli oceani stanno rapidamente trasformando la regione in una delle più vulnerabili del pianeta. Secondo il rapporto State of the Climate in the South-West Pacific 2023 dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Omm-Wmo), il livello del mare nella regione sta crescendo a un ritmo superiore rispetto alla media globale, mettendo in pericolo comunità, infrastrutture e interi ecosistemi.
Presentato al Pacific Islands Forum di Tonga dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e dal segretario generale dell’Omm Celeste Saulo, il rapporto lancia un allarme chiaro: l’innalzamento del mare non è più una minaccia futura, ma una realtà devastante già in corso. “Una catastrofe mondiale sta mettendo in pericolo questo paradiso del Pacifico,” ha dichiarato Guterres, sottolineando come le emissioni di gas serra, principalmente dovute alla combustione di combustibili fossili, siano la causa principale del riscaldamento globale e del conseguente aumento del livello del mare.
Le isole del Pacifico, nonostante contribuiscano solo per lo 0,02% alle emissioni globali, sono tra le più esposte a questa crisi climatica. La loro altitudine media, spesso non superiore a uno o due metri sopra il livello del mare, e la vicinanza della maggior parte della popolazione alle coste, le rendono particolarmente vulnerabili. Inoltre, i cambiamenti climatici non minacciano solo le comunità umane, ma anche i mezzi di sussistenza e gli ecosistemi marini, con conseguenze globali per la pesca, il turismo e l’economia blu.
La situazione è aggravata dall’aumento delle temperature della superficie del mare, che dal 1980 sono cresciute tre volte più velocemente della media globale. Le ondate di calore marine sono raddoppiate in frequenza, diventando più intense e prolungate, con effetti devastanti sugli ecosistemi. Il rapporto evidenzia che dal 1993 l’innalzamento del livello del mare in alcune parti del Pacifico occidentale ha raggiunto i 10-15 cm, quasi il doppio della media globale.
Celeste Saulo, segretario generale dell’Omm, ha sottolineato l’urgenza di adottare misure drastiche per ridurre le emissioni di gas serra e aumentare gli sforzi di adattamento climatico. “Il cambiamento climatico è diventato una crisi globale e la sfida decisiva che l’umanità deve affrontare,” ha affermato. “Stiamo già assistendo a più inondazioni costiere, ritiri della linea di costa e spostamenti di comunità. È evidente che stiamo esaurendo il tempo per invertire la tendenza.”
Il rapporto mette in luce anche la necessità di sviluppare sistemi di allerta precoce multi-rischio, essenziali per affrontare i rischi interconnessi e a cascata, come dimostrato dagli effetti dell’eruzione vulcanica del Hunga Tonga-Hunga Ha’apai nel 2022. Di fronte a queste sfide, le decisioni prese oggi saranno determinanti per il futuro delle isole del Pacifico e per la sicurezza di milioni di persone in tutto il mondo.
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(con fonte AdnKronos)
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