
Israele colpisce Fordow, l’Aiea presume vi siano danni gravi a sito nucleare iraniano
Nuovo attacco israeliano contro l’impianto di arricchimento a sud di Teheran. L’Aiea: “Possibili danni molto significativi alle centrifughe”
Israele ha nuovamente bombardato il sito nucleare sotterraneo di Fordow, uno dei più protetti e sensibili dell’Iran, situato nella provincia di Qom, a sud di Teheran. La notizia è stata confermata dall’agenzia di stampa iraniana Tasnim, che cita fonti ufficiali della gestione delle emergenze locali.
Nel frattempo, l’Idf (le Forze di difesa israeliane) ha reso noto che l’aeronautica militare sta colpendo diversi siti militari nella capitale iraniana, intensificando ulteriormente l’escalation.
L’Aiea lancia l’allarme: “Danni molto gravi possibili”
A preoccupare è anche la valutazione dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Il suo direttore generale, Rafael Grossi, ha riferito al Consiglio dei governatori che i precedenti bombardamenti statunitensi su Fordow hanno probabilmente provocato danni molto significativi agli impianti sotterranei.
Grossi sottolinea che, viste le alte vibrazioni causate dalle esplosioni e la delicatezza delle centrifughe utilizzate per arricchire l’uranio, è altamente probabile che l’infrastruttura sia stata compromessa in modo serio.
Fordow nel mirino: strategico e vulnerabile
Il sito di Fordow rappresenta un nodo cruciale del programma nucleare iraniano. Protetto da una montagna, è stato progettato per resistere ad attacchi esterni, ma la recente intensificazione delle operazioni militari statunitensi e israeliane potrebbe aver superato le sue capacità difensive.
Le centrifughe presenti lavorano all’arricchimento dell’uranio fino al 60%, un livello molto avanzato che preoccupa la comunità internazionale. I bombardamenti su questo impianto, considerato strategico da Teheran, rappresentano un segnale chiaro della volontà di colpire il cuore del programma nucleare iraniano.
Incognite sui danni effettivi
Al momento non è possibile confermare con precisione l’entità dei danni. Le immagini satellitari forniscono solo indizi parziali e il regime iraniano non ha diffuso dati ufficiali. Anche l’Aiea ha ammesso che nessuno può ancora valutare con certezza lo stato delle infrastrutture sotterranee.
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(con foto AdnKronos)
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