
Vertice a Roma per cessate il fuoco a Gaza e ritorno ostaggi israeliani
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Incontro cruciale con la partecipazione di leader internazionali per risolvere la crisi e facilitare un accordo con Hamas
Vertice a Roma, domenica 28 luglio, per cercare di chiudere l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza e far tornare gli ostaggi israeliani a casa. È quanto rivelano Axios e Walla, citando fonti israeliane e americane. A partecipare saranno il direttore della Cia Bill Burns, il capo del Mossad Dedi Barnea, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdel Rahman al-Thani e il capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamal.
Il nuovo round di negoziati avviene in un momento cruciale. Axios sottolinea che venerdì Benjamin Netanyahu ha incontrato Joe Biden, che considera l’accordo fondamentale per la sua “legacy”. Alle famiglie degli ostaggi, Netanyahu ha ribadito il suo impegno per raggiungere questo obiettivo entro la fine del suo mandato. Dopo l’incontro, le famiglie si sono dichiarate più ottimiste.
Durante l’incontro di venerdì sono state discusse anche le nuove richieste più severe di Netanyahu: l’istituzione di un meccanismo di monitoraggio delle armi e dei militanti dal sud al nord di Gaza e il mantenimento del controllo israeliano del confine tra Gaza e l’Egitto. Netanyahu ha promesso di presentare una proposta aggiornata ai mediatori degli USA, Qatar e Egitto entro due giorni, da inoltrare a Hamas. Tuttavia, le fonti di Axios segnalano che Biden e i suoi consiglieri non sono ancora certi se Netanyahu stia davvero cercando un accordo o se stia semplicemente guadagnando tempo per evitare il collasso del suo governo.
Per quanto riguarda l’incontro di Roma, le fonti informate spiegano che non ci si aspetta che vengano negoziati dettagliatamente i punti ancora aperti. L’incontro si concentrerà invece sulla definizione di una strategia per procedere. I negoziatori israeliani non sono quindi ottimisti riguardo a una possibile svolta a Roma, dubitando che la pressione di Biden abbia convinto Netanyahu a rivedere alcune delle sue nuove e severe richieste. “Netanyahu vuole un accordo impossibile, al momento non è disposto a muoversi e quindi potremmo andare incontro a una crisi dei negoziati piuttosto che a un accordo”, conclude una fonte israeliana di Axios.
Il team negoziale israeliano è preoccupato che le condizioni aggiuntive recentemente aggiunte da Netanyahu all’attuale bozza di accordo possano “causare una crisi”, secondo quanto riportato dall’emittente Kan e dal sito di notizie Ynet. “Netanyahu pensa che indurendo le posizioni di Hamas le spezzerà, ma sta facendo una scommessa pericolosa sulle vite degli ostaggi. Non c’è più tempo”, hanno detto le fonti. Netanyahu aveva “creato aspettative” prima del suo viaggio negli Stati Uniti per migliorare la sua posizione in seguito. Il discorso del premier israeliano al Congresso ha deluso i parenti degli ostaggi tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza dal 7 ottobre, che speravano in un impegno concreto per un accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi.
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(con fonte AdnKronos)
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