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In Medio Oriente, il conflitto tra Israele e i palestinesi ha scatenato preoccupazioni generalizzate per la sicurezza dei civili, portando l’attenzione internazionale su un’escalation di violenza che ha richiesto l’intervento delle autorità globali.

La Telefonata tra Biden e Netanyahu: sostegno e pausa umanitaria

In un gesto significativo, il presidente Joe Biden ha avuto una lunga telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Questa conversazione è stata un tentativo di affrontare la situazione attuale e di sostenere il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese, pur garantendo la sicurezza degli israeliani.

Nel corso della discussione, Biden ha ribadito il suo impegno a supportare Israele, ma ha anche insistito sulla necessità di proteggere i civili sia israeliani che palestinesi. Questo ha portato alla considerazione di pause umanitarie durante le operazioni militari, consentendo ai civili di mettersi al riparo e facilitando l’accesso all’assistenza umanitaria.

Il conflitto continua: bombe di precisione Usa per Israele

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno pianificato l’invio di bombe di precisione a Israele per un valore di 320 milioni di dollari. Questa mossa è stata oggetto di dibattito e critica, poiché le bombe di precisione hanno un potenziale impatto significativo sul conflitto in corso.

Valutazioni sulle vittime civili a Gaza: la complessità dei dati

Una delle principali preoccupazioni è il numero di vittime civili a Gaza. Le autorità locali di Gaza hanno riportato cifre impressionanti, dichiarando fino a 10.000 vittime civili. Gli Stati Uniti, tuttavia, sostengono che queste cifre non siano accurate, mettendo in discussione la credibilità del ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas.

Assistenza umanitaria in arrivo: sforzi per Gaza

Nonostante le controversie sulle cifre, l’assistenza umanitaria continua ad affluire a Gaza. Il Cogat, l’ente israeliano di collegamento militare con l’Autorità Nazionale palestinese, ha riferito che sono stati consegnati settenta camion carichi di aiuti umanitari, tra cui cibo, acqua e medicine, attraverso il valico di Rafah con l’Egitto. Tuttavia, questo rimane al di sotto dell’obiettivo di 100 camion al giorno auspicato dagli Stati Uniti.

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(con fonte AdnKronos)

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