Manovra 2026: vertice di maggioranza atteso per chiudere i nodi
Italia promossa dalla Commissione Ue e da Moody’s, ma restano aperti i punti più delicati della legge di bilancio
La manovra 2026 è ormai vicina a una svolta, con il vertice di maggioranza atteso oggi, mercoledì 26 novembre, o al più tardi domani, probabilmente prima del Consiglio dei ministri. L’Italia, già sostenuta dal rialzo del rating da Moody’s, ha incassato anche il via libera della Commissione Ue alla legge di bilancio, confermando l’efficacia delle politiche di bilancio prudente del governo.
Secondo il viceministro all’Economia Maurizio Leo, entro questa settimana si dovrebbe trovare la quadra sulle modifiche più spinose, dalle banche agli affitti brevi. Ogni ritardo rischierebbe di posticipare l’esame in commissione Bilancio al Senato, accorciando il margine di tempo fino al voto definitivo previsto entro il 31 dicembre.
Nodo emendamenti e coperture
Sul fronte delle modifiche, la comunicazione degli emendamenti inammissibili in commissione, inizialmente prevista ieri, è slittata alle 9 di stamattina. Secondo il relatore di Fratelli d’Italia Guido Liris, ogni gruppo potrà proporre nuove modifiche sui contenuti o sulle coperture. Dopo la scrematura dei 414 emendamenti segnalati, si verificherà se aggiungere “qualche emendamento più importante sia dei relatori che del governo, ma certamente con il protagonismo del Parlamento”.
Il nodo principale riguarda le coperture, considerando che la politica di bilancio prudente ha già ricevuto la promozione di Bruxelles. Il commissario Ue Valdis Dombrovskis ha sottolineato che gli sforzi italiani per mantenere il deficit sotto il 3% del Pil quest’anno dovrebbero consentire di uscire dalla procedura per deficit eccessivo nella prossima primavera. Resta però la preoccupazione per il Pil, che secondo la Commissione Ue cresce solo dello 0,4% quest’anno, indicando la necessità di riforme strutturali per sostenere la crescita.
Fondi Ue e Pnrr
Per quanto riguarda il sostegno economico, il meccanismo di ripresa e resilienza continua a rappresentare una spinta fondamentale, con l’Italia principale beneficiario dei fondi. La transizione verso un uso più marcato dei finanziamenti di coesione è vista come strategica per garantire il livello degli investimenti pubblici. Giovedì è atteso anche il via libera Ue alla revisione del Pnrr, che dovrebbe portare ossigeno per oltre 5 miliardi di euro agli interventi previsti nella legge di bilancio.
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(con fonte AdnKronos)
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