
Venezia, nasce Venice for Israel in risposta a Venice for Palestine
Alla vigilia della Mostra del Cinema, polemica sulla libertà artistica e il conflitto a Gaza
Dibattito acceso al Lido – Con l’avvicinarsi dell’82esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il Lido diventa scenario di un acceso confronto culturale e politico. Tutto è iniziato il 22 agosto con la lettera di oltre 1.500 tra attori, registi e professionisti del cinema, riuniti sotto il nome V4P – Venice for Palestine, che hanno denunciato quella che definiscono una “genocidio a Gaza” e chiesto spazi alla Biennale per discutere la situazione in Palestina.
La nascita di Venice for Israel – In risposta, è nato il comitato Venice for Israel, sostenuto dal gruppo Free4Futur, che ha raccolto oltre mille adesioni tra intellettuali, artisti e cittadini. Il nuovo appello sottolinea: “L’arte non può essere ridotta a strumento di propaganda né piegata alle campagne di odio. La Biennale deve difendere la libertà creativa e distinguere tra arte e menzogna, tra creatività e pregiudizio”.
Appello al confronto e alla verità – Il comitato invita la Biennale a prendere una posizione chiara, evidenziando che la narrazione di un “genocidio a Gaza”, secondo loro amplificata da Hamas e reti di propaganda esterne, rappresenterebbe un falso. Venice for Israel chiede un dibattito basato sulla verità e sulla libertà artistica, presentando un logo con la bandiera israeliana come risposta grafica all’iniziativa Venice for Palestine.
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(con fonte AdnKronos)
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