Milano, sgomberato il centro sociale Leoncavallo dopo 31 anni
L’intervento scattato questa mattina in via Watteau. Meloni: “Ripristinata la legalità”. Salvini esulta, Piantedosi: “Tolleranza zero verso le occupazioni abusive”
È stato sgomberato oggi, giovedì 21 agosto, a Milano, il centro sociale Leoncavallo, occupato dal 1994. L’intervento, iniziato alle 9, ha visto la presenza della polizia a supporto dell’ufficiale giudiziario. L’immobile al civico 7 di via Watteau, occupato da 31 anni dall’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo, è stato riconsegnato alla proprietà, la società “L’Orologio s.r.l.”, per la messa in sicurezza.
Lo sfratto era stato inizialmente programmato per il 9 settembre, ma la Prefettura ha deciso di anticipare i tempi.
Le reazioni politiche – La premier Giorgia Meloni ha commentato l’operazione sottolineando che “in uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità. Le occupazioni abusive sono un danno per la sicurezza e per le comunità che rispettano le regole. Il governo continuerà a garantire che la legge venga rispettata, sempre e ovunque”.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha parlato di “fine di una lunga stagione di illegalità”. Ha ricordato che lo Stato era stato persino costretto a risarcire i danni derivanti dall’occupazione e ha ribadito la linea della “tolleranza zero” contro gli immobili occupati abusivamente: “Dall’inizio del nostro mandato sono già stati sgomberati quasi 4.000 edifici”.
Anche il vicepremier Matteo Salvini è intervenuto sui social: “Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!”.
La vicenda giudiziaria – Lo sgombero mette fine a un contenzioso ultradecennale. L’autorità giudiziaria aveva da tempo disposto il rilascio dell’immobile, ma i numerosi tentativi di accesso dell’ufficiale giudiziario, dal 2005 in poi, erano risultati vani.
Nel 2024 la Corte d’Appello di Milano aveva condannato il Ministero dell’Interno a risarcire la società proprietaria con 3,3 milioni di euro (pari a oltre 300mila euro all’anno per gli ultimi dieci anni), oltre a spese e interessi legali. Secondo la Prefettura, l’esecuzione dello sgombero consentirà ora di evitare ulteriori azioni risarcitorie a carico dello Stato.
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(con fonte AdnKronos)
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