
Garlasco, l’avvocato di Stasi: “Più persone presenti nella villetta, gravi errori nell’indagine”
De Rensis a Rai 3 solleva dubbi sulla scena del crimine e critica la gestione investigativa: “Impronte sul pigiamino ignorate, corpo spostato prima dell’autopsia”
A quasi 18 anni dal delitto di Garlasco, l’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, torna a sollevare dubbi sulla dinamica dell’omicidio e sulla correttezza delle indagini. Lo ha fatto in diretta su Rai 3 durante la trasmissione Filorosso, condotta da Manuela Moreno, nel giorno in cui l’indagine viene riaperta per approfondimenti legati a una possibile responsabilità di Andrea Sempio, attualmente indagato.
“Ritengo che sulla scena del crimine fosse presente più di una persona, con ruoli diversi,” ha dichiarato De Rensis, pur precisando di non voler esprimere giudizi personali. “Le mie idee me le tengo strette, ma condivido il pensiero che questa nuova indagine debba concentrarsi esclusivamente sui fatti.”
Il legale ha definito Chiara una “ragazza meravigliosa” e ha difeso la memoria del suo assistito: “Alberto era un bravo ragazzo che meritava anche lui una vita diversa”. Sulla nuova fase dell’inchiesta ha aggiunto: “Abbiamo trovato tracce di DNA nella spazzatura dopo 18 anni. Noi non ci siamo mai opposti a nulla, a differenza dell’attuale indagato, che ha rifiutato di fornire volontariamente il DNA”.
De Rensis ha poi contestato duramente la gestione iniziale delle indagini da parte della Procura di Vigevano: “Ci sono stati errori e lacune gravissime. È l’unico caso nella storia giudiziaria italiana in cui c’era la firma dell’assassino: quattro impronte sul pigiamino di Chiara. Eppure, nessuno ha dato seguito a questo dato. Il corpo, dopo essere stato fotografato dai carabinieri, è stato spostato e immerso in una pozza di sangue: un errore determinante”.
Il legale ha sottolineato che nessuno, tra chi ha condotto l’inchiesta originaria, ha mai riconosciuto le proprie responsabilità: “Non ho sentito nessuno chiedere scusa”.
In merito alla possibile concessione della semilibertà ad Alberto Stasi, De Rensis si è limitato a dire: “Un avvocato che rispetta i giudici sta zitto. Alla vigilia di una decisione, chi rispetta la magistratura tace”.
Infine, ha denunciato il modo in cui l’immagine pubblica del suo assistito è stata distorta negli anni: “Sono state trasmesse ricostruzioni amatoriali con attori che lo interpretavano mentre si lavava nel lavandino, senza dire che in quel lavandino c’erano quattro capelli lunghi e neri mai repertati. Raccontiamo la realtà, senza speculazioni”.
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(con fonte AdnKronos)
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