Con la firma dell’accordo sulle terre rare, svolta nei rapporti USA-Ucraina
Dopo settimane di gelo, il presidente ucraino ottiene un’intesa strategica che allontana Trump da Putin e rafforza i legami con Washington
Dopo mesi di tensioni culminate nel clamoroso scontro alla Casa Bianca, Volodymyr Zelensky è riuscito a ricucire il rapporto con Donald Trump, ottenendo un accordo strategico che potrebbe ridefinire gli equilibri geopolitici. La nuova intesa sulle terre rare, firmata questa settimana, non solo rilancia i legami tra Stati Uniti e Ucraina, ma segna anche un possibile allontanamento di Trump da Vladimir Putin.
Secondo il New York Times, la mossa del presidente ucraino ha riacceso le speranze di Kiev: l’accordo offre agli Stati Uniti accesso privilegiato alle risorse minerarie strategiche ucraine, ma non impone vincoli sulla sovranità del Paese né ostacola l’integrazione europea.
La svolta arriva dopo settimane di gelo seguite al drammatico incontro del 28 febbraio: Trump aveva cacciato Zelensky dalla Casa Bianca, cancellando anche il pranzo istituzionale. Il clima è cambiato con lo storico vertice in Vaticano, primo passo verso un riavvicinamento. Poco dopo, è arrivata la conferma dell’intesa economica.
Rispetto alla bozza iniziale, il testo definitivo dell’accordo è molto più favorevole a Kiev: nessun rimborso per gli aiuti militari ricevuti, nessuna esclusiva per le aziende americane e piena libertà nei rapporti con l’Unione europea. Secondo analisti citati dal NYT, Zelensky ha adottato un approccio pragmatico, adeguandosi alla logica transazionale della nuova amministrazione.
Alina Polyakova (Cepa) ha definito l’intesa “un successo negoziale”, mentre Tymofiy Mylovanov (Kyiv School of Economics) ha evidenziato che “ogni richiesta eccessiva da parte americana è stata rimossa”. Per Nataliia Shapoval, a capo del KSE Institute, l’Ucraina “ha saputo giocare secondo le regole di Trump, dimostrando di essere un interlocutore valido”.
I primi risultati si vedono già: secondo il Kiev Post, Washington ha sbloccato un pacchetto di aiuti militari da 50 milioni di dollari, congelato da settimane. Fonti diplomatiche rivelano che la sospensione temporanea era stata usata come leva per ottenere il via libera di Kiev all’accordo.
Tuttavia, il sostegno americano non sarà più illimitato. La portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, ha chiarito che gli Stati Uniti non faranno da mediatori nei colloqui di pace: “Adesso tocca a loro”. Il segretario di Stato Marco Rubio ha confermato il cambio di approccio, segnale di una crescente frustrazione verso la mancanza di progressi nei negoziati.
Nel frattempo, Trump mostra irritazione crescente verso Putin. Dopo un nuovo attacco missilistico russo su Kiev, il presidente americano ha scritto: “Vladimir, stop! Facciamo questo accordo di pace!”. Un linguaggio diverso rispetto alle accuse passate a Zelensky, che evidenzia un cambiamento significativo nell’orientamento della Casa Bianca.
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(con fonte AdnKronos)
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