Libertà di stampa in calo: Italia al 49° posto, peggiore in Europa occidentale
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Nel rapporto 2025 di Reporters Sans Frontières, Roma perde altre tre posizioni. Pressioni politiche, mafie e legge bavaglio tra le cause
La libertà di stampa nel mondo è sempre più sotto assedio, e l’Italia registra un nuovo arretramento. Secondo la classifica 2025 di Reporters Sans Frontières (RSF), il nostro Paese perde tre posizioni rispetto all’anno scorso, scivolando al 49° posto su scala globale: il risultato peggiore in Europa occidentale.
In testa alla graduatoria si confermano Norvegia, Estonia e Paesi Bassi, mentre in coda si trovano, ancora una volta, Eritrea, Corea del Nord e Cina. La situazione complessiva è definita da RSF “ai minimi storici”, con oltre metà della popolazione mondiale che vive in paesi dove la libertà di stampa è “molto grave”.
In Italia, i principali fattori di criticità restano le minacce delle organizzazioni mafiose, soprattutto al Sud, le violenze da parte di gruppi estremisti e le pressioni politiche, in particolare in ambito giudiziario. RSF denuncia la cosiddetta “legge bavaglio”, che si aggiunge all’uso strumentale delle azioni legali contro i giornalisti per intimidire chi si occupa di temi d’interesse pubblico.
Peggio ancora fanno gli Stati Uniti, che scendono dal 55° al 57° posto, segnando, secondo RSF, “il primo significativo e prolungato declino della libertà di stampa nella storia moderna”. Il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, secondo il rapporto, starebbe contribuendo a peggiorare ulteriormente il quadro.
L’Europa resta la regione in cui i giornalisti operano con maggiore libertà, ma solo sette paesi ottengono una valutazione “buona”, tutti nel continente. Tra le sorprese della classifica: Trinidad e Tobago al 19° posto davanti al Regno Unito, e Taiwan 24° davanti alla Francia.
Da segnalare anche il calo della Germania, fuori dalla top ten per la prima volta: ora 11°, il Paese è penalizzato dal clima sempre più ostile verso i giornalisti da parte dell’estrema destra. Il rapporto cita anche ostacoli alla copertura del conflitto in Medio Oriente.
“La libertà di stampa è il nemico naturale degli autocrati”, afferma Anja Osterhaus, direttrice generale di RSF, sottolineando come la fragilità economica dei media stia rendendo il giornalismo indipendente sempre più vulnerabile.
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(con fonte AdnKronos)
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