
Putin annuncia una nuova tregua, ma Trump insiste: “Serve un cessate il fuoco permanente”
Mosca sospende le ostilità per tre giorni in occasione della parata del 9 maggio. La Casa Bianca e Kiev respingono l’offerta: “È il momento di fermare davvero la guerra”
Vladimir Putin concede una nuova tregua temporanea nel conflitto con l’Ucraina: dal 8 all’11 maggio le armi dovrebbero tacere, in concomitanza con l’anniversario della vittoria sovietica sul nazifascismo. È la seconda interruzione dichiarata da Mosca dopo le 30 ore di silenzio a Pasqua. Ma la risposta di Washington non si fa attendere: per il presidente Donald Trump non è abbastanza.
“Il presidente vuole un cessate il fuoco permanente per porre fine allo spargimento di sangue”, chiarisce la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Anche Kiev respinge la proposta russa: il ministro degli Esteri Andriy Sybiga invita Mosca a un’interruzione duratura, di almeno 30 giorni. Il sospetto, secondo il governo ucraino, è che si tratti solo di un gesto tattico per ottenere vantaggi propagandistici e attenuare le pressioni internazionali.
Putin, intanto, prosegue sulla doppia linea: da un lato le operazioni militari continuano sul fronte orientale, dall’altro si susseguono aperture verbali al negoziato. Il Cremlino auspica che anche l’Ucraina aderisca alla pausa, ma avverte che “in caso di violazioni le forze armate russe risponderanno in modo adeguato ed efficace”.
Nessun commento diretto da parte di Trump dopo l’annuncio. Domenica, però, il presidente aveva lanciato un messaggio ambiguo: “Mi fido di Putin? Ve lo dirò tra due settimane”, lasciando trasparire tutta la sua irritazione per una guerra che considera ormai senza senso. Un giudizio condiviso dal segretario di Stato Marco Rubio e ribadito dalla portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce, che ha riferito di un colloquio teso con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
In Europa, intanto, cresce la pressione diplomatica. Il presidente francese Emmanuel Macron, in un’intervista a Paris Match, annuncia un’accelerazione delle iniziative contro Mosca: “Nei prossimi 10 giorni aumenteremo la pressione sulla Russia. Ho convinto gli americani della necessità di un’escalation di minacce, anche con nuove sanzioni”.
Per Macron, le prossime due settimane saranno decisive: “Se vogliamo ottenere un cessate il fuoco duraturo, servono segnali chiari da Mosca. L’Ucraina è pronta, l’Occidente è unito. Tocca ora al Cremlino”.
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(con fonte AdnKronos)
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