Israele bandisce Unrwa mentre si cerca tregua a Gaza: cessate il fuoco in cambio di ostaggi
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In un clima di alta tensione, Israele ha approvato una legge che vieta le attività dell’Unrwa sul suo territorio, suscitando polemiche internazionali. La CIA promuove un accordo di tregua per Gaza. Intanto, si moltiplicano gli attacchi con droni su Israele
Israele ha votato a larga maggioranza il divieto per l’Unrwa, l’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, di operare sul proprio territorio dal prossimo anno. La decisione, che ha visto 92 voti favorevoli su 120 alla Knesset, è stata duramente criticata dall’ONU, che ha ribadito come le leggi nazionali non possano cancellare gli obblighi internazionali di Israele. “È scandaloso“, ha commentato Juliette Touma, portavoce dell’Unrwa, mentre il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha richiamato il rispetto della Carta delle Nazioni Unite, affermando che “non esiste alternativa all’Unrwa“.
Parallelamente, secondo fonti di Axios, il direttore della CIA Bill Burns ha discusso in Qatar una proposta di cessate il fuoco di 28 giorni a Gaza, mediata tra Israele e Hamas, in cambio del rilascio di otto ostaggi israeliani e decine di prigionieri palestinesi. La proposta prevede la liberazione di otto donne e uomini anziani da parte di Hamas, e le parti sarebbero state coinvolte in trattative segrete a Doha, con il sostegno del Qatar. Tale tregua, se attuata, permetterebbe anche di alleviare la crescente crisi umanitaria nella Striscia, dove i continui raid aerei hanno colpito anche ospedali, rendendo critica l’assistenza ai feriti.
L’inasprimento della situazione coinvolge anche il Libano, dove Israele ha lanciato un’operazione di terra il 30 settembre scorso. Fonti israeliane, riferite dal sito Ynet, indicano che mediatori internazionali stiano lavorando per un periodo di “adattamento” di 60 giorni, durante il quale entrambe le parti rispetterebbero il cessate il fuoco e si impegnerebbero a rispettare la risoluzione 1701 dell’ONU. L’accordo prevedrebbe anche una supervisione internazionale per monitorare eventuali violazioni e impedire l’introduzione di nuove armi per Hezbollah. Israele manterrebbe il diritto di azione in caso di violazioni gravi.
In questo contesto di tensione crescente, Israele ha subito nuovi attacchi con droni: un drone lanciato dallo Yemen è esploso vicino alla città di Ashkelon, provocando solo un incendio, mentre due droni provenienti dal Libano sono stati intercettati, uno esploso in aria sopra Nahariya, causando danni a un convoglio ferroviario, e un terzo abbattuto sulle Alture del Golan.
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(con fonte AdnKronos)
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