
Tensioni durante Ramadan a Gaza: nessuna tregua e continue violenze
Durante il primo giorno di Ramadan, la Striscia di Gaza vive una drammatica situazione umanitaria. Mentre i musulmani iniziano il digiuno, l’enclave è soggetta a bombardamenti, e prosegue lo stallo nei negoziati tra Hamas e Israele. Il corridoio umanitario marittimo da Cipro a Gaza, che sarebbe dovuto iniziare da oggi, ha subito dei ritardi tecnici. La nave di Open Arms con 200 tonnellate di aiuti a bordo, destinati all’enclave, ha posticipato la partenza.
Mentre diverse nazioni lanciano aiuti dall’alto, le Nazioni Unite evidenziano l’inefficacia di questa pratica. Le tensioni nei negoziati tra Hamas e Israele persistono, con entrambe le parti che si attribuiscono responsabilità reciproche. La comunità internazionale esprime preoccupazione, e il presidente Joe Biden sottolinea il dolore del popolo palestinese durante il Ramadan. Il re saudita Salman e il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, chiedono una fine immediata dei “crimini atroci” a Gaza.
La speranza di una tregua e di uno scambio di prigionieri durante il Ramadan sembra lontana. La comunità internazionale si appella a un intervento urgente per porre fine alle sofferenze a Gaza.
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(con fonte AdnKronos)
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