
Shigellosi, Ecdc lancia allarme su epidemia: i sintomi e le raccomandazioni
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L’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha lanciato un allarme riguardante un’epidemia di shigellosi che sta diffondendosi in Europa e negli Stati Uniti. Al 16 febbraio, ci sono stati 258 casi (221 confermati e 37 sospetti) segnalati in 10 paesi dell’Unione europea/Spazio economico europeo, nel Regno Unito e negli Stati Uniti. L’epidemia è stata causata principalmente dalla specie batterica Shigella sonnei, e l’aumento dei casi è stato segnalato a partire da settembre 2022, tra i viaggiatori di ritorno da Capo Verde in Europa e negli Stati Uniti.
Non sono ancora state identificate le possibili modalità di infezione o esposizione comune, ma sono in corso indagini a Capo Verde. È possibile che la trasmissione avvenga attraverso il cibo o da persona a persona. Il ceppo di Shigella responsabile dell’epidemia mostra resistenza a trimetoprim e streptomicina, ma in alcuni casi è stata rilevata anche una resistenza multifarmaco. La maggior parte dei casi sono stati riportati da hotel all-inclusive situati nella regione di Santa Maria sull’isola di Sal a Capo Verde.
L’Ecdc ha evidenziato un moderato rischio di nuove infezioni tra i viaggiatori diretti a Capo Verde, in particolare tra coloro che soggiornano nella regione di Santa Maria sull’isola di Sal. La shigellosi è un’infezione gastrointestinale causata da batteri del genere Shigella, che può presentarsi con diversi sintomi, tra cui diarrea acquosa o sanguinolenta, febbre, nausea, vomito, mal di testa e dolori addominali. La malattia può essere grave, soprattutto nei casi non trattati, con una letalità che può arrivare al 10-20%.
L’Ecdc sta lavorando con l’Organizzazione mondiale della Sanità Europa per supportare le indagini sulle fonti di infezione e aumentare la consapevolezza tra gli operatori sanitari a Capo Verde. L’agenzia sta anche incoraggiando le autorità competenti dei Paesi dell’Unione europea/Spazio economico europeo a sensibilizzare gli operatori sanitari sulla possibilità di infezioni da Shigella tra le persone che si sono recate di recente a Capo Verde.
Al 16 febbraio, sono stati registrati casi di shigellosi in 10 Paesi dell’Unione europea/Spazio economico europeo (UE/SEE): Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo e Svezia. Non sono stati registrati casi in Italia.
- neonati e adulti di età superiore ai 50 anni
- bambini che non sono allattati al seno
- bambini ricoverati per morbillo
- bambini e adulti malnutriti
- ogni paziente che presenta disidratazione, perdita di coscienza o ipo- o ipertermia, o con storia di convulsioni.
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(con fonte AdnKronos)
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