Inflazione annua a +8,9%: Istat conferma stima. Carrello spesa a +10,9%
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A settembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente). E’ quanto stima l’Istat confermando dunque la stima preliminare dell’inflazione.
Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,6% a +10,9%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,7% a +8,4%), rileva ancora l’Istat nel diffondere i dati definitivi dei prezzi al consumo a settembre, in particolare per quelli relativi al cosiddetto ‘carrello della spesa’ in lieve flessione rispetto alla stima preliminare in cui si segnalava +11,1%. L’Istat commenta che “bisogna risalire ad agosto 1983 (quando fu pari a +11,0%) per trovare una crescita dei prezzi del ‘carrello della spesa’, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+10,9%)”.
Contribuiscono all’accelerazione, in misura minore, anche i prezzi dei Beni non durevoli (da +3,8% a +4,6%) e dei Beni semidurevoli (da+2,3% a +2,8%). Pur rallentando di poco, continuano a crescere in misura molto ampia, i prezzi dei Beni energetici (da +44,9% di agosto a +44,5%) sia regolamentati (da +47,9% a + 47,7%) sia non regolamentati (da +41,6% a +41,2%); decelerano anche i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,4% a +7,2%). “L’inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,4% a +5,0% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,0% a +5,5%.
Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +11,8% a +12,5%), mentre è sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,8% a +3,9%); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,0 di agosto a -8,6 punti percentuali).
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+2,0%), dei Beni semidurevoli (+1,0%), dei Beni durevoli (+0,7%) e degli Alimentari lavorati (+0,5%), in parte frenato dal calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-4,2% dovuto per lo più a fattori stagionali). L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,1% per l’indice generale e a +3,6% per la componente di fondo.Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,6% su base mensile, anche per effetto della fine dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e del 9,4% su base annua (da +9,1% nel mese precedente); la stima preliminare era +9,5%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell’8,6% su base annua. Nel terzo trimestre 2022 l’impatto dell’inflazione, misurata dall’Ipca, è più ampio sulle famiglie con minore capacità di spesa rispetto a quelle con livelli di spesa più elevati (+11,6% e +7,6% rispettivamente).
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(AdnKronos)
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