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Ha ucciso 27 persone e ne ha ferite altre 63, prima di essere ucciso a sua volta dalle forze di sicurezza, il militare che ieri, in primo luogo, ha sparato al suo comandante e altri due suoi commilitoni, poi ha rubato un Humvee dalla base dove era di stanza, fucili e munizioni e ha proceduto a guidare intorno alla città di Korat sparando all’impazzata sulla folla che incontrava, fino a quando non si è rifugiato, prendendo degli ostaggi, al quarto piano del centro commerciale Terminal 21 a Korat, una città a 155 miglia a nord-est di Bangkok. Secondo i rapporti delle autorità locali, il militare ha anche aperto il fuoco contro un tempio buddista lungo il percorso. Il tutto mandato in diretta dal suo cellulare su Facebook.

I motivi del gesto

Non sono ancora chiari i motivi del gesto, anche se le autorità thailandesi hanno dato una loro versione: la mattanza sarebbe iniziata per un alterco tra il soldato e la suocera del suo ufficiale-comandante in merito alla vendita di una casa. Versione che però cozza con quanto pubblicato su Facebook dal soldato, che lascia presagire una premeditazione e non un raptus.

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