
Papa Francesco: “Grazie per le preghiere, confidiamo in Maria e nella pace”
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Il Pontefice, ancora ricoverato al Gemelli, ringrazia i medici e i fedeli per la vicinanza, riflettendo sul Vangelo del giorno
Papa Francesco, ricoverato all’ospedale Gemelli da oltre due settimane a causa di una polmonite bilaterale, ha voluto comunque condividere con i fedeli un messaggio per l’Angelus. Pur non potendo guidare personalmente la preghiera, il Pontefice ha espresso la sua gratitudine verso i medici e il personale sanitario che lo stanno assistendo con grande dedizione. Il Papa ha anche colto l’occasione per ringraziare i fedeli di tutto il mondo per le preghiere e il sostegno ricevuto in questo difficile momento.
“Confidiamo in Maria, nostra Madre”
Nel suo messaggio, Papa Francesco si è rivolto ai fedeli con parole di speranza e fiducia. “Ci affidiamo fiduciosi a Maria, nostra Madre”, ha scritto, esprimendo il suo pensiero e la sua vicinanza spirituale. Il Pontefice ha aggiunto: “Buona domenica e arrivederci”, dando appuntamento alla sua comunità di fedeli per un prossimo incontro, nonostante le difficoltà del momento.
La fragilità come benedizione
Papa Francesco ha riflettuto anche sul significato della fragilità umana. “Avverto nel cuore la ‘benedizione’ che si nasconde dentro la fragilità”, ha scritto, spiegando come questi momenti di sofferenza lo abbiano portato a un maggiore affidamento a Dio e al suo popolo. Ha inoltre sottolineato come questa esperienza lo abbia avvicinato ulteriormente alla condizione di tanti malati e sofferenti nel mondo.
Il messaggio del Vangelo: giudicare con carità
Commentando il Vangelo del giorno, il Papa ha invitato i fedeli a riflettere sul valore della vista e del gusto, in particolare nella relazione con gli altri. “Gesù ci chiede di allenare gli occhi a osservare bene il mondo e a giudicare con carità il prossimo”, ha spiegato. “Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”. Il Papa ha sottolineato come solo un approccio fraterno e non giudicante possa portare a una vera correzione, in grado di contribuire alla crescita spirituale della comunità.
Le parole come strumenti di pace e dialogo
Nel proseguire la sua riflessione, Francesco ha anche parlato delle parole come strumenti di costruzione o distruzione. “I frutti cattivi sono le parole violente, false, volgari; quelli buoni sono le parole giuste e oneste che danno sapore ai nostri dialoghi”, ha scritto. Ha poi interrogato i fedeli: “Io come guardo le altre persone, che sono miei fratelli e sorelle? E come mi sento guardato da loro? Le mie parole hanno un gusto buono, oppure sono intrise di amarezza e di vanità?”
Un rinnovato appello per la pace
Il Pontefice ha concluso il suo messaggio con un rinnovato appello per la pace, ricordando l’assurdità della guerra. “Prego soprattutto per la pace”, ha scritto. In particolare, ha chiesto preghiere per le zone più martoriate dal conflitto, tra cui Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan e Kivu, esprimendo il suo profondo desiderio di vedere la fine delle violenze in queste regioni.
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(con fonte AdnKronos)
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