
Testamento Gianni Agnelli: spunta copia del 1998 nella causa civile a Torino
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Nuovo colpo di scena nella causa tra Margherita Agnelli e i figli Elkann con la presentazione di un presunto testamento olografo del 1998
Nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria sulla successione Agnelli. Durante l’udienza civile di lunedì 29 settembre a Torino, gli avvocati di Margherita Agnelli hanno depositato una copia di un presunto testamento olografo datato gennaio 1998 e firmato dall’avvocato Giovanni Agnelli. Secondo fonti vicine a Margherita, il documento sarebbe emerso nel corso delle indagini della procura torinese che coinvolgono, tra gli altri, John Elkann, Gianluigi Ferrero e il notaio Remo Morone.
Testamento Gianni Agnelli – Cosa c’è nel presunto testamento del ’98
Nel presunto testamento del 1998, Gianni Agnelli avrebbe disposto che le sue quote, pari a circa il 25% della società Dicembre, fossero attribuite al figlio Edoardo, scomparso nel 2000, modificando così le precedenti volontà espresse nella cosiddetta “lettera di Monaco” del 1996. In quella lettera, redatta prima di un delicato intervento a Montecarlo, l’Avvocato prevedeva che la stessa partecipazione nella Dicembre andasse al nipote John Elkann.
Testamento Gianni Agnelli – La replica dei legali degli Elkann
I legali dei fratelli Elkann hanno replicato in una nota ufficiale, precisando che il presunto testamento “non incide in alcun modo né sulla successione Agnelli né sulla successione Caracciolo e quindi sull’assetto proprietario della società Dicembre”. Hanno ricordato che alla morte di Gianni Agnelli, avvenuta nel 2003, il figlio Edoardo era già scomparso e le partecipazioni furono trasmesse alla moglie Marella e alla figlia Margherita. La gestione della successione fu definita con l’accordo transattivo del febbraio 2004, quando Margherita uscì definitivamente dal capitale della Dicembre, ritenendo allora Fiat “un’azienda destinata al fallimento”.
Gli avvocati dei fratelli Elkann hanno inoltre sottolineato che, trascorsi oltre 20 anni dalla scomparsa dell’Avvocato, “qualsiasi pretesa di terzi sul suo patrimonio risulta comunque estinta”, definendo l’iniziativa di Margherita Agnelli “più una mossa per generare confusione mediatica che un serio approfondimento giuridico”.
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(con fonte AdnKronos)
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