Piano Trump per Gaza: stop guerra e governo tecnico sotto il Consiglio della Pace
Piano Trump per Gaza con cessate il fuoco, rilascio ostaggi e amnistia per Hamas che depone le armi
Il piano Trump per Gaza traccia una road map dettagliata per fermare il conflitto e avviare la ricostruzione della Striscia. Il presidente degli Stati Uniti propone un cessate il fuoco immediato, il rilascio di tutti gli ostaggi rapiti in Israele entro 72 ore e l’amnistia per i membri di Hamas che deporranno le armi e rinunceranno a qualsiasi ruolo politico.
Il futuro della Striscia, definita “libera dal terrorismo”, passerebbe da un governo tecnico palestinese sotto la supervisione del “Consiglio della Pace”, organismo internazionale guidato da Donald Trump con la partecipazione di altri leader mondiali, tra cui l’ex premier britannico Tony Blair.
Tra i punti chiave del piano Trump per Gaza:
- Stop immediato delle operazioni militari e ritiro graduale delle forze israeliane.
- Rilascio degli ostaggi vivi e dei resti dei deceduti, in cambio della liberazione di prigionieri palestinesi.
- Amnistia per i membri di Hamas che scelgono la coesistenza pacifica o l’espatrio.
- Ingresso immediato di aiuti umanitari, ricostruzione di infrastrutture e ospedali, rimozione delle macerie.
- Creazione di una zona economica speciale e lancio di un maxi piano di sviluppo economico per attrarre investimenti e posti di lavoro.
- Smilitarizzazione completa di Gaza, con distruzione delle infrastrutture militari e supervisione di osservatori indipendenti.
- Presenza temporanea di una Forza di Stabilizzazione Internazionale (ISF) per addestrare la nuova polizia palestinese e garantire la sicurezza dei confini.
- Dialogo tra Israele e palestinesi per concordare un orizzonte politico condiviso, senza prevedere la nascita di uno stato palestinese nel breve termine.
Il piano Trump per Gaza prevede che Israele non annetta la Striscia ma mantenga un perimetro di sicurezza finché non sarà garantita la completa protezione da minacce terroristiche. Gli Stati Uniti, insieme ai partner arabi e internazionali, assicureranno che Hamas rispetti gli impegni, promuovendo anche un processo di dialogo interreligioso basato su tolleranza e coesistenza.
Se Hamas dovesse respingere l’accordo, l’invio di aiuti e la riqualificazione delle aree già liberate dal terrorismo continueranno comunque sotto la gestione del Consiglio della Pace.
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(con fonte AdnKronos)
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