Fiducia sulla legge di Bilancio: alla Camera il voto finale entro martedì
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Fiducia sulla legge di Bilancio alla Camera: via libera atteso entro martedì 30 dicembre dopo il voto sull’articolo uno e l’esame degli ordini del giorno
Dopo un percorso parlamentare in salita, la fiducia sulla legge di Bilancio segna l’ingresso nelle battute finali dell’iter. Il governo ha posto la questione di fiducia alla Camera sull’articolo uno della manovra attraverso il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.
In base a quanto stabilito dalla Conferenza dei capigruppo, la chiama per il voto avrà inizio oggi alle 20.20, con dichiarazioni di voto a partire dalle 18.40. Dalle 22 proseguirà la seduta notturna con l’esame degli ordini del giorno. La votazione finale è prevista entro le 13 di martedì 30 dicembre, con dichiarazioni di voto trasmesse in diretta televisiva dalle 11.
La commissione Bilancio della Camera, dopo aver ripreso i lavori sabato con l’illustrazione del testo e la discussione generale, ha dato mandato ai relatori al termine delle votazioni sugli emendamenti. Il testo è quindi approdato in Aula senza modifiche rispetto alle proposte avanzate dall’opposizione. I gruppi di minoranza avevano presentato circa 790 emendamenti, dei quali 158 sono stati dichiarati inammissibili per copertura o per materia.
Con la fiducia sulla legge di Bilancio arrivano al traguardo anche le norme più controverse. In primo piano il pacchetto previdenza, approvato dal Senato in una versione attenuata rispetto alla stretta iniziale. Stop a Opzione donna e a Quota 103, conferma dell’Ape sociale per le categorie fragili e usuranti ma con risorse ridotte, e incentivo alla previdenza integrativa.
Dal 2027 scatterà l’allineamento graduale dei requisiti legati all’aspettativa di vita: la pensione di vecchiaia sarà accessibile a 67 anni e un mese, per poi salire a 67 anni e tre mesi dal 2028. Per la pensione anticipata serviranno 42 anni e 11 mesi di contributi dal 2027, che diventeranno 43 anni e un mese dal 2028, con un anno in meno per le donne.
Tra le novità anche il silenzio-assenso per la destinazione del Tfr alla previdenza integrativa dei neoassunti e il compromesso sugli affitti brevi: dal 2026 cedolare secca al 21% per il primo immobile e al 26% per il secondo, mentre dal terzo scatterà l’obbligo di partita Iva.
Fiducia sulla legge di Bilancio – La manovra cresce complessivamente da 18,7 a 22 miliardi di euro rispetto al testo approvato in Consiglio dei ministri, a saldi invariati. Nessun ricorso a extra-deficit, ma coperture ritenute idonee a garantire la tenuta dei conti pubblici e la credibilità sui mercati.
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(con fonte AdnKronos)
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