
Ambasciatore israeliano Peled: Global Sumud Flotilla è provocazione politica
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Secondo Jonathan Peled, la missione non porta aiuti reali a Gaza, ma è organizzata da Hamas; l’Italia agisce correttamente convogliando l’assistenza attraverso canali sicuri
Peled: la Global Sumud Flotilla è una provocazione politica – L’ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, definisce la Global Sumud Flotilla una chiara provocazione politica e non un’iniziativa umanitaria. Intervistato dall’Adnkronos, ha sottolineato che l’operazione, finanziata e organizzata da Hamas, ha lo scopo di attaccare Israele e il governo italiano, e non di portare aiuti reali alla popolazione di Gaza.
Aiuti reali vs provocazione politica
Secondo Peled, gli aiuti umanitari che potrebbero entrare tramite le piccole imbarcazioni della Flotilla equivalgono appena a “un’ora di aiuti quotidiani” già garantiti dai valichi principali e dal porto di Ashdod. “Il problema non è la quantità, ma il fatto che Hamas controlla tutto, impedendo che raggiunga la popolazione e rivendendolo sul mercato nero”, ha spiegato.
La missione è organizzata da Hamas
Peled ha chiarito che l’iniziativa non è spontanea: è pianificata e finanziata da Hamas e altre organizzazioni radicali islamiche. Alcuni attivisti potrebbero essere disinformati, ma la flottiglia, secondo l’ambasciatore, non mira ad aiutare i palestinesi ma a creare propaganda contro Israele e l’Italia. Ha aggiunto ironicamente che persino la barca di Greta Thunberg è stata finanziata da terzi, ribadendo la natura orchestrata della missione.
Ruolo dell’Italia nella gestione degli aiuti
L’ambasciatore ha lodato l’operato del governo italiano, sottolineando le parole della premier Giorgia Meloni e del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Secondo Peled, convogliare gli aiuti tramite canali sicuri, come Cipro o il porto di Ashkelon, è la scelta giusta per garantire che l’assistenza raggiunga realmente la popolazione bisognosa, evitando inutili rischi.
Conclusione: aiutare Gaza senza rischi è l’ invito alla Global Sumud Flotilla
Peled ha evidenziato che il modo migliore per aiutare la popolazione è esercitare pressione su Hamas affinché deponga le armi e liberi gli ostaggi. Solo allora gli aiuti umanitari potranno fluire senza ostacoli. L’ambasciatore ha ricordato che la guerra continua, e che le azioni della flottiglia rientrano in un contesto di conflitto duraturo iniziato il 7 ottobre.
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(con fonte AdnKronos)
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