
Droni su Mosca, scontro diplomatico: Cina apre a peacekeeping in Ucraina
Attacchi ucraini in Russia, Mosca chiude aeroporti e parla di feriti a Belgorod. Kiev accusa: Mosca vuole più droni Shahed e non cerca la pace. L’Ue divisa sull’ipotesi di truppe cinesi sotto mandato Onu.
Le forze armate ucraine hanno lanciato droni contro Mosca, San Pietroburgo e la regione di Leningrado. Lo riferisce l’agenzia russa Ria Novosti, secondo cui l’aeroporto di Pulkovo è stato chiuso con conseguente dirottamento di circa trenta voli. Le autorità di Mosca hanno assicurato che i velivoli diretti sulla capitale sono stati abbattuti dalle difese aeree.
Feriti a Belgorod dopo un raid
Un altro attacco è stato registrato nella regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina. Il governatore Vyacheslav Gladkov ha riferito che due civili sono rimasti feriti a seguito dell’esplosione di un drone su un’auto nel villaggio di Krasnaya Yaruga. Entrambi sono stati ricoverati in ospedale in condizioni moderate.
Russia punta a raddoppiare la produzione di Shahed
Secondo la Cnn, Mosca intende portare a 6.000 al mese la produzione di droni kamikaze Shahed, contro i 3.000 attuali. Il costo di ciascun velivolo, che nel 2022 era di 200mila dollari, dovrebbe scendere a 70mila entro il 2025 grazie allo stabilimento “Alabuga” in Tatarstan. L’intelligence ucraina avverte che l’efficacia degli Shahed è raddoppiata, con circa il 20% che raggiunge l’obiettivo.
Pentagono frena sull’uso degli Atacms
Il Wall Street Journal rivela che per mesi il Pentagono ha limitato l’uso dei missili tattici a lungo raggio Atacms da parte di Kiev contro obiettivi in territorio russo. Una procedura di approvazione ad alto livello del Dipartimento della Difesa avrebbe bloccato le richieste ucraine, respingendo almeno un tentativo di impiego.
Ipotesi truppe cinesi sotto mandato Onu
La Welt am Sonntag scrive che la Cina sarebbe pronta a inviare proprie forze in Ucraina nell’ambito di una missione di peacekeeping, ma solo con mandato delle Nazioni Unite. A Bruxelles l’idea divide: alcuni vedono la possibilità di una maggiore accettazione internazionale, altri temono che Pechino possa approfittarne per sostenere indirettamente Mosca.
Zelensky: “Non cederemo la nostra terra”
Nel giorno della Bandiera nazionale, Volodymyr Zelensky ha ribadito che Kiev non è disposta a cedere territori alla Russia. “Non cederemo la nostra terra all’occupante”, ha detto, aggiungendo che l’Ucraina è pronta a passi costruttivi per avvicinare la pace. Ma ha accusato Mosca di continuare a bombardare e di non mostrare alcuna intenzione negoziale.
Stubb: Russia allunga i tempi, Trump perde pazienza
Il presidente finlandese Alexander Stubb ha definito “improbabile” un incontro a breve tra Vladimir Putin e Zelensky, accusando Mosca di tattiche dilatorie per guadagni territoriali. Stubb, vicino a Washington, ha rivelato che Donald Trump si è detto sempre più irritato con Putin per i continui rinvii e per gli attacchi ai civili in Ucraina in piena fase di negoziati.
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(con fonte AdnKronos)
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