Garlasco, nessuna impronta né traccia di sangue sui reperti: conclusa la seconda giornata dell’incidente probatorio
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Analizzati i rifiuti trovati nella villetta Poggi: focus su Frùttolo, biscotti e contenitore di tè. Proseguono le verifiche per l’eventuale presenza di DNA
Nessuna impronta è stata rilevata su alcuni dei principali oggetti esaminati nella giornata odierna dell’incidente probatorio per il delitto di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. A riferirlo è l’Adnkronos, secondo cui i reperti analizzati – un piattino di carta, due vaschette vuote di Frùttolo con la plastica della confezione, un contenitore di EstaThé con cannuccia, una scatola di biscotti e un sacchetto di cereali – non presentano alcuna impronta visibile.
I reperti, prelevati dalla pattumiera della villetta dei Poggi e rimasti a lungo inutilizzati dopo il sequestro, sono stati al centro dell’attenzione di periti e consulenti riuniti oggi negli uffici della Polizia scientifica. Presenti gli esperti nominati dalla gip di Pavia Daniela Garlaschelli, i consulenti del nuovo indagato Andrea Sempio, quelli della difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni, e i consulenti della famiglia Poggi.
L’attenzione si è concentrata in particolare sul Frùttolo, diventato simbolo di un’ipotesi investigativa secondo cui Chiara potrebbe aver fatto colazione con i suoi assassini, circostanza che aprirebbe la strada alla pista del delitto in concorso. Su questo fronte, anche la difesa di Stasi e la Procura hanno riposto aspettative significative.
La giornata è stata rallentata da un blackout improvviso che ha temporaneamente colpito la zona della Questura nel tardo pomeriggio. Nonostante l’inconveniente, le analisi sono proseguite anche su impronte rilevate tramite fogli di acetilato, materiale adesivo impiegato per rilevamenti tecnici.
Nessuna di queste ha dato esito positivo all’Obti test, il metodo più affidabile per rilevare tracce di sangue umano. Dopo il primo giorno di accertamenti, anche la seconda tornata ha confermato l’assenza di sangue su tutte le impronte finora esaminate.
Ora l’attenzione si sposta sull’analisi genetica dei reperti, in particolare alla ricerca di DNA potenzialmente utilizzabile. I prossimi passaggi dell’indagine tecnica saranno definiti nei prossimi giorni e, come già stabilito, il lavoro su tutti i reperti potrebbe protrarsi per almeno tre mesi.
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(con fonte AdnKronos)
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