
Scomparsa Denisa Maria Adas, si indaga per sequestro di persona
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L’escort trentenne sparita a Prato: “Se mi trovano, mi ammazzano”. Procura apre un fascicolo
La Procura di Prato indaga sul caso di Denisa Maria Adas, trentenne romena scomparsa lo scorso 16 maggio da un residence in via Ferrucci. La donna, escort di professione, è sparita nel nulla dopo aver detto al telefono: “Se mi trovano, mi ammazzano”.
La denuncia della madre, che ogni sera riceveva un messaggio di rassicurazione dalla figlia, ha dato il via alle ricerche e all’inchiesta coordinata dal procuratore Luca Tescaroli, che ipotizza il reato di sequestro di persona. La pista del rapimento a sfondo intimidatorio o legato al giro della prostituzione è tra le ipotesi principali. Al momento non si escludono nemmeno esiti più drammatici.
Denisa è stata vista per l’ultima volta nella stanza 101 del residence. Quando i carabinieri sono intervenuti, la porta era socchiusa con le chiavi nella toppa, il letto rifatto, tutto in ordine. Nessun segno di colluttazione, ma anche nessun bagaglio: mancavano zaini e valigie, mentre erano rimasti i trucchi e la piastra per capelli, oggetti da cui non si separava mai. Dettagli che lasciano pensare a una partenza forzata.
Le immagini delle telecamere mostrano due uomini quella sera. Uno, uscito alle 20:45, ha un alibi; l’altro, ritenuto l’ultimo cliente, è rimasto fino alle 23:35. Identificato ma non ancora ascoltato, potrebbe risiedere fuori provincia. La sua posizione è ora al vaglio del Racis.
Nel frattempo, sono emersi elementi dalla chat di gruppo con altre escort. Denisa avrebbe segnalato un cliente pericoloso poco prima di scomparire, ma il messaggio risulta modificato, alimentando il sospetto di un tentativo di cancellazione di prove.
Oggi le ricerche si sono intensificate nella zona del Lecci, a circa 1,5 km dal residence. Coinvolti carabinieri, cinofili, droni, elicotteri e volontari. Sei le aree d’interesse, tra cui i giardini di Mezzana e la pista ciclabile dietro l’istituto Buzzi.
Due amiche della donna sono state sentite a lungo dagli inquirenti. Una di loro ha confermato: “Sapeva di essere in pericolo”.
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(con fonte AdnKronos)
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