
Nucleare iraniano, ripartono a Roma i negoziati: ultima chance per evitare lo stallo
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Oggi alle 13 il quinto round tra Usa e Iran: colloqui indiretti mediati dall’Oman, l’Italia sostiene il processo. Khamenei minaccia, Washington detta le condizioni
È atteso per le 13 di oggi, venerdì 23 maggio, l’inizio del quinto round di negoziati sul programma nucleare iraniano. A ospitare l’incontro, ancora una volta, sarà Roma, con la mediazione dell’Oman e la partecipazione indiretta degli Stati Uniti. L’agenzia iraniana Irna ha confermato la notizia, mentre il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha dichiarato su X di essere in viaggio verso la Capitale per i “colloqui indiretti” con Washington.
Secondo fonti diplomatiche europee, il round odierno potrebbe rappresentare “l’ultima possibilità per evitare la tempesta”, dopo che le posizioni inasprite di entrambe le parti hanno portato le trattative a un punto morto.
Washington mantiene una linea dura, ponendo limiti chiari. Teheran, dal canto suo, ribadisce che il diritto all’arricchimento dell’uranio non è negoziabile. “Se ci saranno violazioni, il tavolo salterà”, è il monito arrivato nelle ultime ore da fonti iraniane.
Preoccupazioni anche dalla Guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, che ha espresso “dubbi” sull’efficacia del negoziato e ha definito “sciocchezze” le richieste americane. “Chiedere di fermare l’arricchimento è un grave errore”, ha tuonato il leader.
Nonostante il clima teso, l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, si è detto fiducioso: “Speriamo che da questo incontro emerga qualcosa di veramente positivo”.
Anche l’Italia gioca un ruolo importante nella cornice diplomatica. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha assicurato il pieno appoggio del governo italiano al processo in corso. Dopo un confronto con il suo omologo omanita a Roma, Tajani ha sottolineato che la scelta della Capitale per l’incontro “dimostra che le tensioni stanno calando”, pur ammettendo la complessità della trattativa. “Servono garanzie chiare da parte iraniana: non deve esserci l’arma atomica, ed è stato ribadito che non ci sarà”, ha dichiarato.
Alla riunione, oltre agli inviati americani Steve Witkoff e Michael Anton, parteciperanno anche in forma riservata figure strategiche come il capo del Mossad David Barnea e il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer, secondo quanto riportato da Axios.
Il contesto resta fragile, ma Roma si conferma ancora una volta uno snodo cruciale nella diplomazia mediorientale.
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(con fonte AdnKronos)
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