Israele: Hamas non valuta positivamente documento negoziale
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Le trattative per una tregua tra Israele e Hamas entrano in una fase decisiva
Oggi, giovedì 2 maggio, è una giornata di grande importanza per la situazione di guerra a Gaza, poiché si attende una controproposta da parte di Hamas al documento negoziale elaborato dai rappresentanti del Qatar, dell’Egitto e degli Stati Uniti riguardante un possibile accordo per una tregua con Israele e la liberazione degli ostaggi. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, Hamas ritiene che il documento attuale non soddisfi pienamente le loro richieste per garantire la fine dei combattimenti.
Osama Hamdan, esponente di Hamas con base in Libano, ha dichiarato alla TV Al-Manar, affiliata a Hezbollah, che “la nostra valutazione del documento negoziale attuale è negativa”. Tuttavia, l’ufficio stampa di Hamas ha sottolineato successivamente che questo non implica l’interruzione dei negoziati.
Le trattative per una tregua tra Israele e Hamas sono in uno stato avanzato, ma rimane una distanza significativa tra le parti su una questione cruciale: se la fine della guerra nella Striscia di Gaza debba essere inclusa come parte dell’accordo. Nonostante il segretario di Stato americano, Antony Blinken, abbia parlato di progressi “reali e significativi” durante il suo incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, quest’ultimo ha ribadito che non accetterà alcun accordo con Hamas che preveda la fine della guerra a Gaza.
Nel frattempo, il bilancio delle vittime continua a crescere nella Striscia di Gaza, con almeno 34.596 persone morte e 77.816 ferite dallo scorso 7 ottobre. Il ministero della Sanità dell’enclave palestinese ha riportato che solo nelle ultime 24 ore ci sono stati 28 morti e 51 feriti. Sei persone sarebbero anche state uccise in un bombardamento israeliano nella zona di Al-Zahraa, a nord del campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale della Striscia.
La pressione internazionale per una soluzione pacifica cresce, con il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin che ha sottolineato la necessità di un piano credibile per l’evacuazione dei civili palestinesi in caso di operazioni militari israeliane a Rafah, durante un colloquio con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.
Intanto, a Tel Aviv, si registra una nuova protesta, con manifestanti che bloccano la Ayalon Highway chiedendo un accordo per la liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall’attacco dello scorso ottobre. Il presidente colombiano, Gustavo Petro, ha anche annunciato la sospensione delle relazioni diplomatiche con Israele in risposta all’offensiva israeliana contro Gaza, definendo il premier Netanyahu responsabile di un “mostruoso genocidio” contro il popolo palestinese.
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(con fonte AdnKronos)
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