Hunter Biden incriminato per illegale possesso di armi

Accuse di falsa dichiarazione e possesso di armi sotto l’effetto di stupefacenti
Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti, è stato formalmente incriminato oggi dai procuratori federali del Delaware. Le accuse sono legate al possesso illegale di armi e includono la falsa dichiarazione riguardo all’uso di sostanze stupefacenti quando ha acquistato un’arma nel 2018, nonché il possesso di un’arma sotto l’effetto di droghe.
Una storica incriminazione
Questa incriminazione rappresenta un caso storico in quanto coinvolge il figlio di un presidente in carica. Arriva poco dopo l’avvio di un’inchiesta di impeachment da parte della maggioranza repubblicana alla Camera, che investiga su presunti collegamenti illeciti tra Hunter Biden e affari all’estero.
L’accordo precedente e le controversie
In precedenza, Hunter Biden aveva raggiunto un accordo con il procuratore David Weiss, confermato sia dall’amministrazione Trump che da quella Biden, per indagare sugli affari e la vita personale del figlio del presidente. Tuttavia, l’accordo è saltato a luglio, e l’11 agosto, l’attorney general Merrick Garland ha conferito a Weiss lo status di procuratore speciale, conferendogli l’autorità per incriminare Hunter Biden in qualsiasi distretto del Paese.
Prossimi sviluppi
L’incriminazione di oggi potrebbe non essere l’unica, poiché è saltato anche l’accordo riguardante i reati minori fiscali. Gli avvocati di Hunter Biden accusano Weiss di aver rinnegato un accordo precedentemente ratificato, aprendo la strada a ulteriori sviluppi legali in questa controversia.
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(con fonte AdnKronos)
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