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“La questione della centrale di Zaporizhzhia, la più grande in Europa e una delle più grandi al mondo, rimette al centro il tema della sicurezza delle centrali nucleari. Con la circostanza finora mai accaduta di una guerra in corso nell’area in cui opera una centrale. Occorre capire come gestire in condizioni di emergenza i reattori nucleari dal momento che perdite radioattive possono compromettere anche territori molto grandi se gli incidenti sono significativi”. Così all’Adnkronos Paolo De Natale, dirigente di ricerca dell’Istituto nazionale di ottica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ino).

In merito alla visita della delegazione Aiea alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, “il problema è capire se i reattori lavorano in sicurezza, se il raffreddamento è in opera e che tutta l’impiantistica sia funzionante” oltre a verificare che “ci sia personale tecnico in grado di gestire questa centrale e che nel passaggio di consegne continuo sia preservata la professionalità e la competenza per la gestione del rischio”.

Guardando al tema sicurezza in prospettiva, l’attenzione va alla questione smantellamento delle centrali nucleari. “C’è una tematica collegata: come gestire le centrali che vanno in disuso, considerati anche i costi elevati di questa operazione. Noi come Cnr abbiamo lavorato con il Jrc-Joint Research Center di Karlsruhe (Germania), centro di ricerca della Commissione Europea per le tematiche connesse all’energia nucleare, per sviluppare una metodologia di misura precisa dei livelli anche molto bassi di radiazione che consenta di differenziare i vari materiali della centrale in base al livello di contaminazione. Per quanto riguarda lo stesso cemento armato, per esempio, attraverso questa tecnologia sarebbe possibile capire quali parti dell’impianto sono realmente contaminate da radiazioni e necessitano quindi di smantellamento con processi costosi e quali sono invece gestibili in maniera più semplice e molto più economica”.

Una tematica di rilievo dal momento che “ci sono tantissime centrali al mondo e anche in Europa che necessitano di rinnovamenti o smantellamenti ed è fondamentale capire come farlo in sicurezza ed in modo economicamente sostenibile”.

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(AdnKronos)

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