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Giuseppe Conte ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Preso atto, l’inquilino del Quirinale ha chiesto al governo di occuparsi degli affari correnti, come da rito. Quali sono ora i passi della crisi e quali le news di oggi, che seguiamo passo passo grazie alla timeline di AdnKronos

Le news di oggi 26 gennaio —-

21.20 – Slitta di un’ora l’assemblea dei gruppi M5S di Camera e Senato inizialmente convocata alle 21,30 per fare il punto sulla crisi di governo. La notizia del rinvio – il secondo dopo quello di ieri, giorno in cui era stata fissata l’assemblea in un primo momento – sarebbe stata accolta dai gruppi con forte irritazione. “Come al solito – si sfoga un parlamentare – veniamo ascoltati per ultimi, quando i giochi sono fatti”. Si punta il dito in particolare contro il reggente pentastellato Vito Crimi e il capo delegazione Alfonso Bonafede: “E’ tornata l’era dei caminetti”, l’accusa che arriva da più parti.

20.39 – In questi giorni abbiamo dato grande prova di compattezza, continuiamo così… In collegamento via Zoom dalla Provenza con il vertice di centrodestra Silvio Berlusconi avrebbe parlato poco e ascoltato molto. Il Cav, riferiscono fonti azzurre all’Adnkronos, avrebbe sottolineato soltanto quanto sia importante in questa fase confusa e delicata per il Paese dare l’immagine di una coalizione unita. Berlusconi, quindi, avrebbe condiviso in pieno la proposta di una delegazione unitaria al Colle per le consultazioni: dobbiamo presentarci uniti e andare tutti insieme al Quirinale per le consultazioni.

20.19 – Se vogliamo dare davvero l’immagine di una coalizione compatta, va benissimo andare al Colle per le consultazioni tutti insieme, ma poi, una volta usciti, non possiamo dire cose diverse e dividerci tra chi vuole il voto e chi preferisce un governo di unità nazionale… Raccontano che al il vertice di centrodestra tutto sia filato liscio fino a quando, proprio verso la fine, si è aperto un dibattito serrato, a tratti molto acceso, sulla linea da tenere di fronte alla soluzione della crisi di governo.

20.01 – Il premier Giuseppe Conte non interverrà domani al ‘Davos Agenda’, il summit virtuale del World Economic Forum. Lo special address del presidente del Consiglio, poi cancellato dal programma, era previsto alle ore 11.

19.56 – “Il mio giudizio su Conte è positivo e credo che il buonsenso porti naturalmente verso un Conte ter. Il Pd deciderà la sua posizione nella direzione convocata domani” ha detto il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci uscendo dal Senato.

19.25 – “Noi andremo al Quirinale senza pregiudizi”. Lo scrive Matteo Renzi nella enews. “Per noi la priorità è aiutare i cittadini a uscire da questa fase di stallo e di difficoltà non solo economica. Sprecare i soldi del Recovery, perdere tempo sui vaccini, ritardare il ritorno a scuola, vivere di sussidi sarebbero errori imperdonabili. Noi ci siamo”. “Lo abbiamo dimostrato -insiste il leader di Iv- con questa lettera inviata a Conte di più di un mese fa alla quale nessuno ha dato risposta. Lo abbiamo dimostrato con le dimissioni delle ministre e del sottosegretario: unico partito che rinuncia agli incarichi, anziché cercarli. Lo abbiamo dimostrato con un comportamento cristallino durante la crisi mentre tutti ci attaccavano”. “Arriva un momento in cui la verità si afferma sulle veline. E in quel momento diventa chiaro a tutti che la politica è una cosa diversa dal populismo. Italia Viva sarà sempre la casa di chi rifiuta le veline, di chi rifiuta il populismo”, avverte.

19.11 – Per la soluzione della crisi di governo Paolo Cirino Pomicino, vecchia volpe della prima Repubblica, ha un guizzo quando sente parlare di “pentapartito”. Certo, oggi si parla di M5S-Pd-Iv-Leu-Maie ma il numero quello è, e da vecchio democristiano ricorda all’Adnkronos: “Torna il pentapartito? Potrebbe pure tornare, certo” afferma, ricordando la formula che resse i governi italiani degli Anni 80, in particolare sulla base del cosiddetto patto della staffetta tra Bettino Craxi e Ciriaco De Mita. “Tuttavia -avverte- per essere davvero tale dovrebbe avere l’elemento della discontinuità nella persona del presidente del Consiglio”. Un pentapartito, insomma, non è un pentapartito se non postula teoricamente a parità di contraenti il cambio del premier. “Certo -avverte- se poi si vorrà fare a meno di Italia viva e affidarsi in toto agli scappati di casa attorno al Maie, il governo potrebbe pure nascere ma sarebbe molto debole”. E non sarebbe nemmeno ‘pentapartito’.

19.05 – “Per me, e per il MoVimento 5 Stelle, la priorità è e resta una sola: mettere in campo misure concrete nell’esclusivo interesse dei cittadini. In questa prospettiva, il presidente Conte ha rappresentato e rappresenta la migliore garanzia di sintesi e di equilibrio per il Governo del Paese. Continuiamo a essere al suo fianco, con unità e coesione”. Così il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo in un post su Facebook. “In un momento in cui è necessario correre per continuare ad assicurare un adeguato sostegno a lavoratori, famiglie e imprese, – afferma – tutelare la salute dei cittadini e lavorare al rilancio dell’economia con il Recovery Plan, il Governo è bloccato da una crisi incomprensibile e lontana dai reali bisogni dell’Italia”.

19.02 – Giuseppe Conte ‘punto di equilibrio’ per un nuovo governo con maggioranza “ampia, solida, europeista”. Questa la linea che Nicola Zingaretti domani porterà in Direzione alla vigilia delle consultazioni al Quirinale, dove il Pd potrebbe salire giovedì. Una linea sulla quale non ci si aspettano scarti. “Sarà una direzione unitaria”, si assicura in ambienti parlamentari dem. In questo primo step non ci saranno subordinate rispetto al sostegno di questo schema. Goffredo Bettini lo ha scandito sulla sua pagina Facebook: “Non deve ricominciare uno stucchevole dibattito politicista e astratto, mettendo in campo ipotesi diverse di premiership o di alleanze che disperderebbero il patrimonio accumulato tutti assieme in questi mesi”. Mentre sul ruolo del premier uscente, sul quale si registra la posizione più sfumata del senatore Tommaso Nannicini, è stata la vice presidente del partito Debora Serracchiani a mettere il punto: “Abbiamo ripetuto che c’è un punto imprescindibile, di sintesi, rappresentato da Conte e da questa maggioranza che compattamente ritiene che bisogna ripartire da qui e cercare di allargare a rafforzare il governo”. Tra l’altro, si fa notare, “bisogna partire dai numeri che ci sono in Parlamento, dove il gruppo dei 5 Stelle è quello più consistente”. Intanto, però si attende la nascita dei gruppi dei ‘costruttori’. Al momento non cambiano i numeri, specie in Senato dove l’annunciata componente Centro democratico del Misto non sembra per ora portare voti ‘aggiuntivi’.

18.50 – “Secondo noi a questo punto l’unica cosa seria da fare è consentire agli italiani di votare. Spero si scelga di mandare gli italiani al voto, sciogliere le Camere per votare prima del semestre bianco”. Lo dice Giorgia Meloni, nel corso di una diretta Facebook. “Se avete il consenso del popolo come dite, accettate il voto”, dice rivolta alle forze di maggioranza. “In questo parlamento non c’è la possibilità di una maggioranza coesa”. “Ci vogliono le elezioni per cambiare questo parlamento”, chiede Meloni. “Non mi interessa andare alle elezioni per crescere, un governo serio passa per il voto dei cittadini, le maggioranze raffazzonate non servono a nulla”, dice la leader di Fratelli d’Italia. “Credo che andare a votare è l’unica possibilità per invertire la tendenza, questa è la vera battaglia responsabile, è più responsabile consentire al paese di avere qualcuno che l’Italia la governi veramente”.

18.41 – “Il nostro giudizio sull’operato di Conte è complessivamente positivo, riteniamo che il paese abbia bisogno di risposte in tempi rapidi a questa crisi perché ha bisogno di un governo stabile, che abbia un mandato di legislatura con un programma chiaro. Io credo che il confronto debba essere ampio, senza veti, e sulle cose: recovery, campagna vaccinale, emergenza economica, rilancio della nostra economia, lavoro. Ci sono le condizioni per chiudere” la crisi “in tempi rapidi”. Così il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, rispondendo alle domande dei cronisti.

18.24 – “Il senatore De Falco ha fatto oggi richiesta di poter realizzare una componente qui in Senato. Io vorrei rendere noto che già da ottobre, nel momento in cui lasciai il M5S, ho fatto io stessa una richiesta per poter creare una componente in Senato con lo strumento giuridico di base di Alternativa Popolare che ha eletto dei parlamentari ed ha ‘gareggiato’ alle elezioni nazionali del 2018 sia per la Camera che per il Senato. Adesso quindi ri-estendo la richiesta con la certezza che in questa aula come anche in tutto il Parlamento ci siano solo finalità di salvaguardare la democrazia e non altre motivazioni. Quindi attendo, sperando in una risposta più equa”. Lo ha dichiarato in aula la senatrice di Popolo Protagonista, Tiziana Drago.

18.11 – “Partiamo dall’accordo di governo, dalle cose da fare, dal patto di legislatura, poi verranno i nomi. Io credo che Conte sia stato un buon punto di riferimento ma ora ci rimettiamo alla volontà del capo dello Stato. Certo con oggi si apre una nuova stagione, è finita quella dei veti e delle chiusure”. Lo dice il senatore Pd Tommaso Nannicini ai microfoni di Sky.

17.58 – “Conte, secondo me, è e resta, l’unico punto di equilibrio politico, ora spero in un suo reincarico”. Ne è convinto Carmelo Lo Monte, deputato siciliano che dal gruppo Misto, nei giorni scorsi, è approdato tra i ‘responsabili’ del Centro democratico, con Bruno Tabacci. “In ogni caso – avverte, interpellato dall’AdnKronos – il paese è in un momento straordinario, come nel dopoguerra e non possiamo permetterci crisi e elezioni”.

17.41 – “La responsabilità che oggi il Paese ci chiede è di fare presto e bene per chiudere la crisi e creare le condizioni per garantire i ristori attesi dai settori più in difficoltà e una rapida, piena e seria attuazione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Fedeli.

17.33 – “Ci attendiamo una maggioranza coesa ed un programma definito su tre punti: Recovery, vaccinazione, economia. Giuseppe Conte è stato complessivamente un buon presidente del Consiglio, secondo noi può continuare, ma la crisi ora è nelle buone mani del capo dello Stato. È chiaro che da domani nessuno potrà mettere veti”. Lo ha affermato il capogruppo Pd a palazzo Madama Andrea Marcucci ai microfoni Rai.

17.21 – Una maggioranza ‘europeista’ per il Pnrr. E’ la direzione di marcia che Giorgio La Malfa, suggerisce come bussola per interpretare in quale direzione potrebbe allargarsi il perimetro della coalizione di governo. “Il tema del piano per l’attuazione del Recovery fund – premette in un’intervista all’Adnkronos l’ex ministro del Bilancio e deputato del Pri – potrebbe avere degli sviluppi politici di un certo interesse. Io credo che l’intento primario del presidente della Repubblica, sia quello di esigere qualcosa di politicamente significativo, che non sia una semplice raccolta di numeri ballerini. C’è una maggioranza europeista che si potrebbe costituire e che lascerebbe fuori dal Parlamento solo Salvini e la Meloni. Forse avrebbe un senso se Conte o chiunque altro dovessere ricevere l’incarico, percorresse questa strada”.

17.03 – Chiediamo un governo con una base parlamentare solida. Poi ci affidiamo tutti alla saggezza del capo dello Stato, che conosce già le nostre posizioni e le nostre preoccupazioni”. Così Antonio Tajani, alla fine del vertice del centrodestra.

16.51 – “Ho la sensazione che Conte uscito dalla porta rientrerà dalla finestra, ma da qui sarà buttato fuori. Faranno un altro governo peggiore di questo con un premier ridicolo come il predecessore”. Lo scrive su Twitter Vittorio Feltri, commentando la crisi di governo in atto in queste ore.

16.39 – “Siamo disponibili” come centrodestra “a dare un’alternativa a questa pantomima indegna”. Così Giorgia Meloni al termine del vertice del centrodestra. “Vogliamo dimostrare – ha spiegato Meloni – che c’è una alternativa, se si consentisse di dare la parola agli italiani”. “Noi – assicura – saremmo in grado di dare un solido governo”.

16.33 – “Siamo nel pieno di una campagna vaccinale che va monitorata e gestita, c’è un Paese che attende i ristori che abbiamo previsto, le partite Iva e le attività commerciali per prime. Bisogna definire il Recovery Plan, un piano di circa 220 miliardi; soldi che vanno gestiti con una prospettiva del futuro, che vanno messi al posto giusto e non sperperati come spesso è accaduto negli anni. Al contrario avremo sprecato una delle opportunità più grandi per l’Italia. Aggiungiamo a tutto questo gli appuntamenti internazionali come la presidenza italiana del G20, la co-presidenza della COP26 e il Global Health Summit, evento che ospiteremo qui in Italia”. Lo scrive su Facebook la vice presidente del Senato, la cinquestelle Paola Taverna.

16.26 – “Si sta verificando la nascita di un gruppo al Senato attorno al Maie e a Centro Democratico, il cui simbolo, dentro al Maie, eventualmente porterei io”. Così, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il senatore Gregorio De Falco. Quanti sareste al momento? “Circa una decina”. Il nome del gruppo potrebbe essere Maie-Centro Democratico? “Credo che avrebbe un’altra denominazione, lo stiamo ancora valutando”. Il nome avrà qualcosa a che fare con i costruttori? “Il nome potrebbe avere a che fare con qualcosa in divenire”. Potrebbe anche essere i costruttori? “Potrebbe anche esser ma è presto per dirlo e non mi sembra la cosa più importante”.

16.15 – “Noi siamo pronti, diamo la parola agli italiani”. Così Matteo Salvini, lasciando il vertice del centrodestra. “Diamo fine a questa vergogna, il centrodestra ha una posizione unitaria”, insiste il leader della Lega.

16.13 – “Il centrodestra unito in tutte le sue componenti (Lega, Fi, FdI con rappresentanti di Udc, Cambiamo! – Idea e Noi con l’Italia) ha chiesto al presidente della Repubblica di partecipare alle Consultazioni con una delegazione unitaria”. E’ quanto si legge in una nota congiunta del centrodestra diffusa al termine del vertice odierno sulla crisi di governo.

16.05 – Cresce la componente Maie alla Camera dei Deputati, con Fausto Longo che entra ufficialmente nel gruppo del Movimento Associativo Italiani all’Estero. “Aumentiamo di numero anche a Montecitorio, a riprova del buon lavoro fatto finora dal Maie a sostegno del presidente del Consiglio Giuseppe Conte”. Lo dichiara Antonio Tasso, capogruppo Maie.

16.00 – Il senatore del Misto Gregorio De Falco ha fatto richiesta di far parte del gruppo come esponente del Centro democratico. Lo ha spiegato nel corso della capigruppo di palazzo Madama la presidente del Misto Loredana De Petris. “La presidente del Senato ha convocato su questo una Giunta per domani alle 12,30”, ha raccontato il capogruppo del Pd Andrea Marcucci.

15.57 – Secondo quanto apprende l’Adnkronos, si terrà questa sera, alle 21.30, l’assemblea dei gruppi M5S di Camera e Senato con il capo politico Vito Crimi. La riunione si sarebbe dovuta tenere ieri sera ma poi i vertici grillini hanno optato per il rinvio.

15.57 – “Possiamo tutti andare a testa alta per come abbiamo servito il Paese e per come abbiamo governato la pandemia”. Lo avrebbe detto il premier Giuseppe Conte durante il Cdm riunito questa mattina. Il presidente del Consiglio ha anche rivendicato il risultato incassato dall’Italia sul Recovery plan, sottolineando che, “se è vero che delle cose potevano essere fatte meglio, abbiamo sempre agito in coscienza e buonafede”.

15.56 – Il centrodestra si presenterà con un’unica delegazione alle consultazioni con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale. Lo annuncia il senatore di Cambiamo, Paolo Romani, al termine del vertice con i leader delle forze di centrodestra. Il centrodestra dirà “no al Conte ter, ma si rimetterà alle decisioni del Capo dello Stato”, ha aggiunto.

15.50 – “Noi un governo con Conte l’abbiamo fatto saltare, ed era un governo in cui noi eravamo soci alla pari, dopo due anni non torneremo certo a fare un governo con Conte”. Lo dice a Tagadà su La7 il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, parlando dell’atteggiamento del centrodestra nei confronti di un Conte ter.

15.46 – “Il nostro Paese non si può permettere il lusso di precipitare in una crisi politica di incerta e lunga durata. Per questa ragione sarà bene che si faccia in queste ore il massimo sforzo per ricomporre le divergenze in seno al Parlamento al fine di rafforzare, se del caso, l’attuale maggioranza”. Così l’europarlamentare S&D e vicepresidente della Commissione Libe, Pietro Bartolo. “E’ necessario uno sforzo sincero per ricostituire l’originaria maggioranza (Pd-M5S-Leu-Italia Viva) anche – sosriene Bartolo – allargando il campo a tutte quelle componenti del Parlamento, laiche e cattoliche, liberali e socialiste, fedeli allo spirito europeista, desiderose di dare un serio apporto nel segno della democrazia e del bene del Paese”.

Secondo l’eurodeputato, “di fronte a una situazione sanitaria drammatica, non si può, con disinvoltura, pensare alla campagna elettorale. Sarebbe incomprensibile e irragionevole. I cittadini non capirebbero. Tutti, nessuno escluso, diano prova di umiltà e di ragionevolezza. Ciascuno rinunci ad un pezzetto del proprio punto di principio per favorire il rilancio di un governo forte e autorevole – conclude Bartolo – che porti a fondo la vaccinazione e avvii la ripresa economica garantita dalle risorse europee”.

15.38 – Al Quirinale “non faremo un nome in particolare, chiederemo un governo all’altezza”. Lo ha detto Ivan Scalfarotto a ‘Tagadà’ su La7 rispondendo alla domanda se Iv indicherà il nome di Conte per la formazione del governo.

15.36 – “Basta balletti di disperati che pensano alla loro poltrona piuttosto che al bene della Nazione. C’è necessità, per superare la crisi economica e la pandemia, di un governo autorevole e si potrà ottenere solo con la parola al popolo, con le elezioni”. Lo ha detto ai Tg il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.

15.31 – Ore decisive per la nascita del gruppo ‘contiano’ al Senato. Chi è impegnato nelle trattative assicura di aver raggiunto quota 13-14, ma la strada resta in salita e stretta, perché i ‘numeri’ allo stato non ci sarebbero. Intanto, il ‘toto responsabili’ impazza, ma come sempre capita in questi casi, i nomi per formalizzare la nuova formazione, se dovessero esserci, usciranno allo scoperto solo al momento utile. In momenti concitati come questi, tutto è possibile. Anche che chi si era detto disponibile poi ci ripensi all’ultimo.

Pallottoliere alla mano, sono certi otto ‘costruttori’, tutti del Misto: cinque della neo componente Maie-Italia 23: Ricardo Merlo, Saverio De Bonis, Adriano Cario, Maurizio Buccarella e Raffaele Fantetti (presidente dell’Associazione Italia 23) e gli ex azzurri Sandra Lonardo, moglie dell’ex Guardasigilli Clemente Mastella, Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin. Mancano, dunque, due persone per raggiungere il fatidico ‘dieci’ che consente, da regolamento, la costituzione di un gruppo a palazzo Madama. L’Udc si è sfilata. Anche ‘Cambiamo’ assicura che non parteciperà al Conte ter, ma c’è chi scommette che alcuni ‘totiani’ stiano aspettando le prossime mosse di Conte dopo le dimissioni. Gli occhi, quindi, restano puntati soprattutto sugli ex Cinque stelle: tra gli ‘attenzionati’, Luigi Di Marzio e Alfonso Ciampolillo (entrambi hanno votato la fiducia al governo).

Tra i ‘papabili’ veniva indicato pure l’ex M5S del Misto, Carlo Martelli che però all’Adnkronos esclude un ‘cambio di casacca’: “Non è cambiato nulla, resta il mio no”. I pontieri sperano di ‘recuperare’ in queste ore anche altri ex pentastellati, che però hanno votato contro la fiducia, come Marinella Pacifico e Tiziana Drago. Diversa la situazione di Gregorio De Falco, che ha votato già la fiducia pur essendo iscritto alla componente +Europa-Azione (non si esclude che l’ex capitano di fregata possa aderire ai ‘costruttori’). Quanto a Forza Italia, a parte qualche ‘insospettabile’ imprevedibile, per ora il gruppo al Senato sembra tenere: sia Anna Carmela Minuto che l’ex governatore Sandro Biasotti smentiscono un passaggio con i ‘contiani’. Stesso discorso per Luigi Vitali, ex sottosegretario alla Giustizia, che si tira fuori e dice all’Adnkronos: “Non sono mai entrato nella partita, perché sulla giustizia non ho sentito e visto nessuna segnale diverso dalla politica fin qui seguita”.

15.23 – “Di fronte ad una crisi tanto grave dove al dramma dei contagi si sommano la carenza di vaccini, i ristori che non arrivano, le attività che chiudono, crediamo sia necessario mai come oggi anteporre il bene degli italiani ad ogni altra cosa. Abbiamo sfide importanti che ci attendono nell’immediato come la presentazione di un Recovery plan serio, dettagliato, con cui ripartire. Occorre inoltre tentare di contenere la pandemia per uscirne nel più breve tempo possibile. In questo scenario Forza Italia ritiene essenziale ci sia un governo forte, autorevole, espressione delle migliori competenze che pure l’Italia ha a disposizione, non certo un Conte Ter che nascerebbe per mantenere le poltrone, non certo sulla base di grandi e luminosi programmi per il nostro futuro. Per noi la soluzione è il governo di unità nazionale o il voto, non un pastrocchio che non potrebbe dare ai cittadini quelle risposte che attendono e che meritano. Ci affidiamo alla saggezza del presidente della Repubblica e siamo certi che saprà indicare la strada migliore da percorrere”. Così Michele Casino, deputato di Forza Italia.

15.19 – ‘Al vertice di centrodestra, ancora in corso, ci sono anche Giovanni Toti per ‘Cambiamo’ e Maurizio Lupi per ‘Noi per l’Italia’.

15.17 – “Le dimissioni di a Conte sono una buona notizia per il Paese, ora tocca al Presidente Mattarella indicare la strada. Un Governo di unità nazionale come auspicato dal Presidente Berlusconi sarebbe indispensabile per affrontare la crisi economica, sanitaria e quella sul Recovery Fund. Si tratta di soldi che vanno spesi beni per rilanciare l’economia, recuperare punti di deficit e fare le riforme. Affinché si possa creare un Governo di unità nazionale ci vuole un premier che sia all’altezza di fare sintesi tra tutti. Attendiamo con fiducia le decisioni del Presidente Mattarella”. Così, in una nota, la deputata di Forza Italia Vincenza Labriola.

15.07 – Il presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte è rientrato a Palazzo Chigi, dopo esser salito al Colle per rassegnare le dimissioni, passando per il Senato e la Camera subito dopo per incontrare i rispettivi presidenti.

15.06 – “La scorsa settimana Conte e i gruppi parlamentari che lo sostengono hanno ottenuto la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato”. Così il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro. “Bisogna, quindi, ripartire da Conte e verificare se sia possibile consolidare questa maggioranza sulla base del progetto europeista e di cambiamento delineato dal Presidente del Consiglio nel suo discorso in Parlamento. E’ giusto che nella chiarezza e nella trasparenza del rapporto con l’opinione pubblica ognuno si assuma le proprie responsabilità per dare in fretta un governo capace di affrontare le sfide che l’Italia ha di fronte, a cominciare dal Recovery che per nessuna ragione possiamo fallire”.

15.05 – “In questa legislatura abbiamo visto un governo giallo-verde, poi un governo giallo-rosso. Ora Non ci resta che il governo giallo-bianco, con una componente di centro forte, orientata alla risoluzione dei problemi reali della gente”. Lo dice Paola Binetti, conversando con i cronisti davanti al Senato. “Io spero che la crisi finisca con un governo frutto di una maggioranza allargata con culture di governo, non solo volenterosi, con storie politica e tradizioni, competenza e esperienza e che questo impreziosisca il nuovo governo, qualunque esso sia”, ha aggiunto la senatrice centrista che alla domanda sulla possibilità che si formi una maggioranza Ursula ha detto: “Questo mi va bene, alla Binetti questo va bene”. Su Conte, l’esponente Udc ha spiegato: “Per noi non c’è alcun veto su Conte, noi poniamo l’esigenza di un governo attento ai problemi della vita. Ma parliamo di una prerogativa del capo dello Stato. E’ probabile che Mattarella dia a Conte un mandato esplorativo, ma dipende da Mattarella”.

15.03 – Ora che Conte si è dimesso e la crisi è formalmente aperta “bisogna augurarsi che il prossimo governo sappia mettere persone competenti al posto giusto, che sappiano affrontare bene la programmazione del Recovery Plan e i nodi strutturali della nostra economia come quello della burocrazia, degli appalti, della gestione progettuale”. Lo dice, ad Adnkronos/Labitalia, Pietro Reichlin, economista e docente alla Luiss G. Carli di Roma.

Per quanto riguarda il Recovery Plan, dice Reichlin, “siamo ancora in fase preliminare, il governo deve specificare ancora molte cose”. “E’ un’occasione importantissima e mi stupisco che non ci si sia mossi con grande anticipo stabilendo subito la cabina di regia. Invece per ora -spiega- molte, troppe, parole e nel concreto poco o nulla”.

Una crisi di governo “nel pieno di una crisi drammatica e il cui grande tema si chiama Recovery Plan”. Per questo “c’è l’urgenza di avere un governo operativo che non solo sappia fare le politiche giuste per uscire da questa crisi, ma che sappia anche gestire la fase di recupero, con un’adeguata programmazione e un’adeguata messa in opera, che durerà almeno 4-5 anni”, spiega ancora.

L’effetto della crisi più temuto da Reichlin per la nostra economia è proprio quello sul Recovery Fund. “Diciamo che questa svolta europea che ci ha assegnato 209 miliardi -spiega l’economista- non è che abbia raccolto il plauso di tutti i Paesi che fanno parte dell’Ue. Verso il nostro Paese ci sono sospetti, anzi c’è un pregiudizio perché è noto che la nostra burocrazia non funziona bene, che non abbiamo usato bene le risorse di fondi europei e che non siamo capaci di spendere le risorse che ci danno”.

“E’ evidente che in questo momento è l’Italia ‘il grande malato’ dell’Ue e che buona parte delle motivazioni del Recovery Fund è perché si è voluto tenere dentro l’Europa un Paese importante come l’Italia. L’Italia -sottolinea Reichlin- non è un Paese come un altro. E’ un Paese grande, importante, fondatore: ecco perché una crisi di governo in Italia in piena pandemia non è come la crisi di governo che si è aperta in Olanda”.

15.02 – “Luigi, chi difende la nazione chiede ai suoi cittadini cosa vogliano fare. Chi si arroga il diritto di saperlo per mantenere la poltrona, invece, si sta occupando solo del tornaconto personale”. Così Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, risponde a un tweet di Luigi Di Maio che aveva scritto: “È il momento della verità, in queste ore capiremo chi difende e ama la nazione e chi invece pensa solo al proprio tornaconto”.

14.58 – “Bisogna fare presto e fare bene. Ora è tempo di ripartire con maggiore metodo sul Recovery Plan e sulle riforme strutturali, a cominciare da quella fiscale, fondamentale per il rilancio del nostro Paese. Procediamo senza veti per un patto di legislatura sostenuto da una maggioranza più coesa e attuato da un governo più solido”. Così Donatella Conzatti, senatrice di Italia Viva parte dell’Ufficio di presidenza della Commissione Bilancio.

14.42 – E’ terminato l’incontro tra il premier dimissionario Giuseppe Conte e il presidente della Camera, Roberto Fico. L’incontro è durato circa un’ora e quarto.

14.40 – Al via alla Camera il vertice del centrodestra. Al tavolo i leader di Lega, FdI e Fi, Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Silvio Berlusconi è collegato da remoto. Con loro i rappresentanti delle formazioni centriste, tra cui l’Udc Antonio De Poli. A quanto si apprende tra i temi da affrontare anche le consultazioni al Quirinale, con la scelta di andare in unica delegazione del centrodestra o no.

14.37 – “È assurdo riproporre la stessa maggioranza, litigiosa e incapace. Forza Italia è alternativa ai 5 Stelle e alla sinistra, per noi o un governo forte, capace di affrontare i problemi giganteschi che ha il Paese, oppure meglio il voto”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei deputati, ai microfoni del Tg1.

14.34 – “Sono rimasto sorpreso dalle dimissioni di Conte, che senso ha avuto mostrare tutta questa determinazione se poi voleva dimettersi?”. Così Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova e docente di Microbiologia, ai microfoni di ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1, commenta le dimissioni del premier Conte. “Andare a votare credo sia un azzardo, non tanto per la votazione in sé ma per i comizi e tutto il resto: le elezioni non sono solo l’atto del voto. L’America ad esempio ha pagato caro il voto, c’è stata un’impennata di contagi”, ha aggiunto.

14.33 – “In merito a retroscena riportati dal sito di un autorevole quotidiano nazionale, smentiamo assolutamente la notizia di un accordo fra la complente Idea-Cambiamo! al Senato per un sostegno alla nascita di un governo Conte ter”. Lo dichiarano i senatori di Idea-Cambiamo! Massimo Berutti, Gaetano Quagliariello e Paolo Romani.

14.28 – “L’Italia sta attraversando una delle fasi più difficili della sua storia. Alla pandemia e alla crisi economica si è aggiunta una crisi politica causata da un atteggiamento irresponsabile e incomprensibile. Questo è il momento di volare alto, di riconoscere che il Paese ha bisogno di un Governo che affronti l’emergenza sanitaria, che fronteggi con determinazione la crisi economica e sia capace di trasformare le attuali difficoltà in un’occasione di rilancio e crescita. Questo è il momento nel quale tutti devono mettere da parte personalismi, ambizioni, egoismi e toni fuori luogo”. Così, su Facebook, il capo politico del M5S Vito Crimi.

“Siamo e restiamo al fianco del Presidente Giuseppe Conte, che ringraziamo per l’enorme contributo che ha dato al Paese e che, ne siamo certi, può ancora dare. Riteniamo che sia l’unica persona che in questa fase storica possa rappresentare la sintesi e il collante di questa maggioranza. Maggioranza che deve essere consolidata e rinforzata e che deve concentrarsi sulle priorità del Paese. Ci affidiamo infine alla guida del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella cui saggezza ed equilibrio riponiamo totale fiducia”, conclude il reggente pentastellato.

14.27 – Si protrae da oltre un’ora l’incontro tra il premier dimissionario Giuseppe Conte e il presidente della Camera, Roberto Fico. Si tratta di una durata inusuale per un colloquio che in genere, per prassi, dura di solito pochi minuti trattandosi di una formalità istituzionale.

14.24 – “Conte? Noi mai abbiamo messo veti su nessuno. Non lo abbiamo fatto a dicembre, né in aula quando ci siamo astenuti e non lo facciamo neanche adesso”. Lo dice Ettore Rosato di Iv a Rainews. Ma, aggiunge, “serve un governo più solido. Questo governo non aveva più un programma” si andava avanti solo “con decreti di emergenza” e anche su questi “con grande fatica”. Ora “se si trova una sintesi sulle questioni programmatiche principali, prima fra tutte il Recovery”, una soluzione si trova.

14.21 – Il M5S “è compatto con le forze della maggioranza, alle consultazioni esprimeremo il nostro massimo sostegno a Conte”. Lo ha detto il deputato dei 5 Stelle, Sergio Battelli, rispondendo alle domande dei cronisti davanti alla Camera. “Cosa succede se Renzi ci propone un premier 5 Stelle? Noi lavoriamo per Conte presidente”, ha ribadito il presidente della Commissione Politiche Ue.

14.21 – “Io costruttore? Assolutamente no”. Lo dice il senatore Antonio De Poli, entrando alla Camera per il vertice del centrodestra

14.14 – “Per le sfide che attendono l’Italia il governo che verrà dovrà avere una chiara identità politica e un programma condiviso che porti a fine legislatura”. Lo scrive su Twitter il deputato M5S Emilio Carelli.

14.12 – “Una crisi senza senso ha portato alle dimissioni del Presidente Giuseppe Conte. Durante una pandemia che produce effetti devastanti, soprattutto per la nostra economia. Serve, presto, un Governo nel pieno delle funzioni. Il MoVimento 5 Stelle è baricentro del Paese, con il Presidente Conte, continueremo a lavorare per garantire stabilità”. Laura Castelli, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, sui social.

14.02 – “Voglio ringraziare il Presidente Giuseppe Conte e tutti i colleghi ministri e sottosegretari per il grande lavoro svolto in questi mesi. Abbiamo affrontato una delle fasi più difficili della storia repubblicana e questo è un fatto che nessuna crisi di Governo può cancellare. Il percorso istituzionale è stato interrotto, ma bisogna fare in modo che non si interrompa il percorso politico che stavamo costruendo per dare al Paese una prospettiva di Governo, e quindi di sviluppo sociale, economico e culturale, in grado di rispondere alle future generazioni”. Lo scrive in un post su Facebook il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. “Credo che in questo momento tutte le forze politiche che hanno contribuito a scrivere questa pagina abbiano l’obbligo di far prevalere gli interessi del Paese rispetto a quelli, pure legittimi, di parte. Servono responsabilità, generosità e anche chiarezza, perché l’Italia non può permettersi di aggiungere alla situazione derivante dalla pandemia l’instabilità di una crisi di Governo”, conclude.

13.47 – “Mentre Conte si dimette e Pd, 5Stelle e Renzi litigano, la Lega riunisce in questo momento la segreteria politica. Premesso un chiaro NO a perdite di tempo e a governi pasticciati figli di parlamentari in vendita, con sindaci e governatori stiamo lavorando per risolvere i problemi legati alla cassa integrazione che non arriva, a rimborsi e ristori fantasma, ad un piano vaccinale in forte ritardo ed ai medici promessi dal governo e non ancora arrivati negli ospedali, alla riapertura in sicurezza delle scuole, alla ripartenza di negozi, bar, ristoranti, palestre, impianti sportivi e realtà culturali. Altri litigano per le poltrone e per tirare a campare, noi ci occupiamo della vita vera e degli italiani”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

13.40 – “L’Italia deve reagire in fretta. È il momento della verità, in queste ore capiremo chi difende e ama la Nazione e chi invece pensa solo al proprio tornaconto”. Lo scrive in un post su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che così esordisce: “Rendiamoci conto di ciò che sta succedendo in Italia. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha appena rassegnato le dimissioni per via di una crisi di governo senza alcun senso, mentre stiamo lottando contro i colossi farmaceutici che ci hanno bloccato le forniture di vaccini”.

13.34 – “Questa crisi di governo è una cosa molto grave, perché, a prescindere dalle diverse opinioni politiche, il Paese si aspetta risposte rapide sul Next Generation Eu o sul Recovery Plan come lo vogliamo chiamare. Siamo già molto in ritardo e questa crisi non fa che aumentare l’incertezza e la paura negli italiani: invece bisogna marciare veloci, è una crisi da irresponsabili”. Non nasconde le sue preoccupazioni per l’economia italiana, Giulio Sapelli, professore ordinario di Storia economica all’Università degli studi di Milano.

13.27 – È convocata domani, mercoledì 27 gennaio, alle ore 14 la direzione nazionale del Pd che si svolgerà da remoto con all’ordine del giorno la situazione politica, la crisi di governo e la relazione del segretario. Lo rende noto l’Ufficio stampa del Pd.

13.19 – Si terrà domani l’assemblea dei gruppi con Matteo Renzi. Si apprende da fonti Iv. Intanto tra i renziani resta un clima di prudenza. “Da parte nostra non c’è nessun veto”, si ribadisce.

13.17 – Il premier dimissionario, Giuseppe Conte, è arrivato a Montecitorio per incontrare il presidente della Camera Roberto Fico.

13.15 – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha lasciato il Senato. Il premier dopo aver presentato le dimissioni al Quirinale ha avuto un colloquio di oltre mezz’ora a palazzo Giustiniani con il presidente del Senato Elisabetta Casellati.

13.08 – Ore concitate per la costituzione di un nuovo gruppo parlamentare autonomo al Senato a sostegno di Conte. Per tutta la notte le trattative sono andate avanti, allo stato, apprende l’Adnkronos, si sarebbe arrivati a quota 13-14 senatori, pronti a dare una mano alla nascita del Conte ter. Altri senatori, riferiscono autorevoli fonti di governo, “stanno valutando. I contatti ci sono, lavori in corso”. Per ‘raccogliere’ i cosiddetti volenterosi, dovrebbe essere usato il simbolo del Maie, la lista degli eletti all’estero. L’obiettivo è formalizzare il gruppo prima delle consultazioni.

12.55 – “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, il quale ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni avranno inizio nel pomeriggio di domani, mercoledì 27 gennaio”. Lo ha reso noto in un comunicato il segretario generale della Presidenza delle Repubblica, Ugo Zampetti.

“Il calendario delle consultazioni -ha aggiunto- sarà reso noto attraverso l’Ufficio stampa”.

12.46 – “Le dimissioni del presidente Conte sono un atto di chiarezza inevitabile e imprescindibile per la ricerca di nuove soluzioni, che diano stabilità e prospettiva alle istituzioni e al Paese. Adesso una maggioranza che vuole presentarsi come ‘responsabile’ metterebbe fine al totoministri e alla caccia a pochi transfughi e volterebbe pagina, per aprirsi al confronto con le migliori energie del Paese e con tutte le forze politiche presenti in Parlamento, senza preclusioni né riserve. Noi ci affidiamo alla saggezza del presidente Mattarella, che saprà gestire al meglio la ricerca di una soluzione alta e solida”. Lo afferma in una nota Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia.

12.35 – Il premier Giuseppe Conte ha lasciato il Quirinale, dove si è recato per rimettere il suo mandato nelle mani del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il colloquio con il Presidente della Repubblica è durato circa 30 minuti.

12.11 – “Folle andare al voto in piena pandemia”. I cattolici chiedono un maggiore senso di responsabilità per non precipitare il Paese nel mezzo di una campagna elettorale con il virus ancora forte e i posti di lavoro minacciati dalla fine, a marzo, del blocco dei licenziamenti. Nel numero in edicola dopodomani, Famiglia Cristiana ha sentito alcuni tra i maggiori leader dell’associazionismo ecclesiale. Per superare la crisi di Governo chiedono ai Parlamentari di cercare una soluzione diversa dalle urne “per il bene del Paese”.

12.01 – Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato al Quirinale.

11.46 – “Il Pd è unito attorno ai nostri vertici e al segretazione nazionale, c’è bisogno di un punto fermo, continueremo a farlo anche in questo percorso strettissimo e molto complicato”. Lo ha detto Debora Serracchiani a Speciale Tg1. “Abbiamo ripetuto che c’è un punto imprescindibile, di sintesi, rappresentato da Conte e da questa maggioranza che compattamente ritiene che bisogna ripartire da qui e cercare di allargare a rafforzare il governo”, ha spiegato la vice presidente del Pd.

11.34 – “Non commentiamo situazioni che non conosciamo e che non sono all’ordine del giorno”. Con queste parole il senatore dell’Udc Antonio Saccone risponde alla domanda di Affaritaliani.it se il suo partito sia interessato o meno a entrare nel possibile Conte ter, dopo le dimissioni del presidente del Consiglio al Quirinale. “Abbiamo votato no alla fiducia al Conte I, no alla fiducia al Conte II, non abbiamo alcun pregiudizio sul possibile Conte III ma restando all’opposizione come abbiamo fatto finora”. Quindi l’Udc conferma che resterà nel Centrodestra e non entrerà nella maggioranza? “Certo che restiamo nel Centrodestra, non vedo proprio perché dovremmo cambiare opinione e posizionamento politico, contano le idee non le formule “, conclude Saccone.

11.21 – “Oggi per noi l’opzione più rapida e semplice è che Conte possa avere una maggioranza per poter governare, c’è chi si è palesato almeno a parole chiedendo una discontinuità dell’azione di governo, ora è il momento di far emergere questi voti di sostegno”. Così il capogruppo M5s alla Camera Davide Crippa a 24Mattino di Simone Spetia su Radio 24. Crippa conclude che l’alternativa è “consegnare tutto nelle mani di Mattarella che valuterà se andare avanti su altre strade o portare il Paese ad elezioni”.

11.13 – “Non è vero che dal governo stanno contattando esponenti di Forza Italia, ma anche se fosse, è normale che un governo dialoghi col Parlamento”. Lo ha affermato Gianfranco Rotondi, vicepresidente dei deputati di Fi, intervenendo a “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. “Quando Berlusconi fu messo in discussione da Fini, noi abbiamo contattato altri parlamentari che avevano manifestato il loro appoggio a Berlusconi. Mastella ha proposto uno scambio che è la politica, se Calenda vuole i voti del Pd non è che può prendere a sberle il Pd ogni giorno.

11.04 – 15 transfughi di Forza Italia pronti a passare alla maggioranza? “E’ una balla, Rocco Casalino butta dei nomi falsi nella mischia, li fa filtrare per creare tensione nei partiti o per distogliere dai nomi veri”. Lo ha dichiarato il senatore di Forza Italia Andrea Cangini a 24Mattino di Simone Spetia su Radio 24. “C’ero finito dentro anche io e sono ancora infuriato, ma Conte non avrà la possibilità di allargare la maggioranza, ha ingannato su questo e ha bluffato anche con il Capo dello Stato”, ha sottolineato.

10.50 – “Ci siamo lasciati alle spalle un 2020 terribile con la speranza che il nuovo anno possa davvero essere quello della ripartenza e della speranza. Io sono sicuro che sarà così, che ce la faremo. Serve però senso di responsabilità da parte di tutti, a partire da chi guida il Paese e le istituzioni”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in un lungo post su Facebook in cui fa il punto a un anno dalla sua vittoria elettorale. “Serve un Governo solido che porti l’Italia fuori dalla pandemia con la più grande campagna vaccinale della storia – sottolinea -, con un piano di ricostruzione che, per la prima volta, può contare su risorse straordinarie che vengono dall’Europa, con la capacità di essere vicino ai territori, alle categorie economiche che soffrono di più, alle preoccupazioni delle famiglie e alle inquietudini dei più giovani. Si può fare e bisogna farlo”. “D’altro canto, proprio qui in Emilia-Romagna – ribadisce ancora una volta -, poco più di un mese fa, abbiamo sottoscritto il nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima con sindacati e imprese, enti locali e università, scuola e Terzo settore, professioni e banche. Una grande sfida può essere vinta solo se la si affronta assieme, è questo il nostro messaggio a tutto il Paese”.

10.47 – Il premier Giuseppe Conte non terrà nessuna conferenza stampa. “Non era in programma, non verrà convocata”, confermano dal suo staff, dopo che la notizia di una possibile conferenza era rimbalzata con forza nelle ultime ore. Non è tuttavia escluso, riferiscono alcuni beninformati, che il premier motivi la sua decisione in un video o una dichiarazione che potrebbe essere diffusa nelle prossime ore.

10.45 – “Quando siamo partiti sapevamo di avere di fronte un percorso difficile, per le distanze politiche tra i soggetti che hanno dato vita a questo governo. Non ci aspettavano certo di dovere affrontare una pandemia e una delle fasi più difficili della storia della Repubblica. L’abbiamo fatto al meglio delle nostre capacità e crediamo con molti risultati positivi, grazie alla guida del Presidente Conte e al sostegno delle nostre forze politiche”. Lo avrebbe detto, a quanto si apprende, Dario Franceschini, nel corso del Cdm in cui Giuseppe Conte ha comunicato le sue intenzioni di dimettersi.

10.45 – E’ ancora a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte, riunito con i suoi più stretti collaboratori dopo il Cdm in cui ha condiviso con i ministri la decisione di dimettersi, ringraziandoli per questi 16 mesi di lavoro. Il presidente del Consiglio, a quanto apprende l’Adnkronos, salirà al Quirinale a mezzogiorno per rassegnare le dimissioni.

10.34 – “Conte fa bene oggi a dimettersi, perché le sfide che il Paese ha davanti sono difficili e impegnative, e oggettivamente non si potevano affrontare con una maggioranza raccogliticcia, fragile, con una maggioranza nei fatti divisa o frutto di un reclutamento estemporaneo in Parlamento”. Lo ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo a Mattino 5, su Canale 5.

“Ieri il presidente Berlusconi ha parlato in maniera molto chiara. Noi abbiamo fiducia nel presidente Mattarella, non abbiamo mai invocato le elezioni perché sappiamo che questo è un momento di estrema difficoltà nel quale la politica non si può dividere e non può perdere tempo. Ma una riedizione della stessa maggioranza che ha sostenuto il Conte bis, con le stesse fragilità, non avrebbe alcun senso. O c’è un governo della competenza, un esecutivo dei migliori, un governo che possa rappresentare una vera unità sostanziale del Paese, oppure Forza Italia non è interessata, ed è meglio il voto. Le decisioni le prenderemo ovviamente con il centrodestra”, conclude.

10.20 – Il Consiglio dei ministri, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti di governo, ha approvato il cosiddetto ‘decreto Cio’ sull’autonomia del Coni. Un passaggio necessario e non rinviabile, ma fino all’ultimo affatto scontato, per evitare che l’Italia si presenti alle prossime Olimpiadi di Tokyo senza tricolore e inno di Mameli.

10.11 – E’ terminato, dopo appena 40 minuti, il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. Il premier Giuseppe Conte ha condiviso con i ministri la volontà di rassegnare le dimissioni, ora è atteso al Colle.

10.05 – “Ringrazio l’intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme”. Così, a quanto apprende l’Adnkronos, il premier Giuseppe Conte in Cdm, dove ha comunicato la volontà di dimettersi. Subito dopo il Consiglio dei ministri il presidente del Consiglio si recherà al Quirinale per rassegnare le dimissioni.

10.03 – “Non vedo una crisi al buio, se c’è la capacità di metterla sul binario giusto”. Lo ha detto il senatore Pier Ferdinando Casini a SkyTg24. Per l’ex presidente della Camera la crisi di governo in corso “ha delle logiche conclusioni: c’è una maggioranza che si è dissolta, ma i cui leader non hanno dichiarato indisponibilità a questo percorso”.

9.55 – “L’accanimento per andare in Parlamento sulla relazione Bonafede era una sciocchezza. Se oggi Conte va al Quirinale con la possibilità di avere il reincarico è perché non è stato battuto in Parlamento”. Lo ha detto a Skytg24 il senatore Pier Ferdinando Casini, che ha anche detto di sperare che, al contrario delle smentite di ieri, proprio il Pd abbia consigliato al premier il passo delle dimissioni.

9.52 – “Nel centrodestra ci sono pesi diversi, forze molto grandi che hanno un peso diverso da quelle piccole, ma la dignità deve essere uguale per tutti. Anch’io auspico che il centrodestra non si divida, però anche che non ci si dimentichi di dire che si va al Quirinale” ad esporre la posizione della coalizione. Lo dice Gaetano Quagliariello di Idea a La7.

9.41 – Sul tavolo del Consiglio dei ministri, a Palazzo Chigi, sarà esaminato ‘fuori sacco’ il provvedimento sull’autonomia del Coni, un passaggio necessario e non rinviabile per evitare che l’Italia si presenti alle prossime Olimpiadi di Tokyo senza tricolore e inno di Mameli. L’esame della misura nel Cdm dove il premier Giuseppe Conte condividerà con i ministri la decisione di dimettersi viene confermata da diverse fonti di governo all’Adnkronos.

9.35 – “Direi che è una presa d’atto della realtà: era una maggioranza che non era espressione degli elettori. Al contrario, era costituita da forze politiche che si sono combattute in modo addirittura violento. Non poteva fare molta strada un governo che non è nato né da una legittimazione elettorale né da un progetto condiviso. Un governo creato solo per impedire agli avversari di governare”. Così, al Giornale, sulla crisi di governo, Silvio Berlusconi, che sottolinea: “Purtroppo tutto questo è coinciso con la peggiore emergenza sanitaria ed economica degli ultimi 70 anni. Io non ho mai sollevato polemiche, in questi mesi, per senso di responsabilità, ma era evidente che il governo non ce l’avrebbe fatta. Adesso le strade possibili sono o un governo che rappresenti veramente il Paese oppure restituire la parola agli italiani.”.

9.29 – E’ iniziato il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. Al termine, il premier Giuseppe Conte salirà al Colle per rassegnare le dimissioni.

9.23 – “Siamo assolutamente compatti, stiamo discutendo tanto, in Parlamento non ci sono soldati che prendono ordini”. Lo dice Luigi Marattin a La7, rispondendo a una domanda sulle presunte divisioni in Italia viva. “Dobbiamo imparare a non avere più paura dei leader, in Italia si pensa sempre all’uomo solo al comando”, ricorda l’esponente renziano.

9.18 – ”Prima è necessario un chiarimento della posizione di Italia Viva per capire le ragioni di questa crisi. Abbiamo fatto una operazione alla luce del sole. Abbiamo fatto un dibattito in Parlamento tra Camera e Senato di quasi 24 ore e le ragioni di questa crisi non sono emerse”. Lo sottolinea il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, in un’intervista a Radio Capital.

9.04 – ”Credo che ora si apra una fase nella quale se ci sono le condizioni per rispondere positivamente all’appello che il Partito democratico e lo stesso presidente del Consiglio Conte ha fatto agli europeisti, ai liberali, ai socialisti in Parlamento per allargare la maggioranza, rafforzarla e affrontare i problemi veri del Paese e non quelli diciamo così immaginati in un dibattito che si è ammalato di chiacchiericcio, se ci sono queste condizioni mai come ora è bene che emergano”. Così la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, in un’intervista a Radio Capital.

8.53 – “Se il dibattito è come rafforzare una maggioranza di centro-sinistra che appoggia il premier Conte è assolutamente legittimo ma non ci interessa nel senso che staremo a guardare, daremo una mano come potremo. Non abbiamo mai fatto l’opposizione con la scimitarra tra i denti e non lo faremo col Conte ter o quater”. Lo ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti questa mattina nel suo intervento alla trasmissione ‘Agorà’ di Rai3. “Se invece – prosegue – viceversa usciamo dagli schemi della politica così com’è oggi ed entriamo nella dinamica dell’unità nazionale della salvezza pubblica, del governo di scopo, diventa qualcosa di possibile”.

8.44 – “Non ci interessa sostituire qualcuno” ma “se la maggioranza ripristina il dialogo interno e poi lancia appello per un governo di unità nazionale con riforma elettorale, possiamo ragionare”. Lo ha detto a ‘Radio anch’io’ il senatore di ‘Cambiamo!’ Paolo Romani. “Sarebbe un passo avanti un appello alla responsabilità e non più ai responsabili perché si uscirebbe dal perimetro della vecchia maggioranza”, ha proseguito Romani dicendosi interessato “a un percorso di riforma elettorale”.

8.35 – “Le soluzioni le vedremo nel corso di questa crisi. Ora inizieranno le consultazioni e l’esito si vedrà alla fine. Io penso che Conte sia il punto di sintesi dentro la maggioranza: e credo che questo sia l’unico schema in grado di opporsi alla destra”. Lo dice Nicola Fratoianni (Leu) nel corso della trasmissione di Rai Tre ‘Agorà’.

8.12 – “Penso che attualmente l’unico governo possibile sia un governo Conte, anche perché lui ha un grande ascendente sul gruppo del M5S. Proprio per questo motivo, se facesse valere questo ascendente, potrebbe rendere impossibile la formazione di qualunque altro governo. Credo che il centrodestra abbia fatto un errore a dire: elezioni o morte, perché così non hanno fatto altro che rendere il governo Conte l’unica alternativa. Sarebbe stato più saggio spingere per un governo di unità nazionale”. Così Gaetano Quagliariello, senatore di Idea – Cambiamo, ospite di ‘Radio Cusano Campus’.

8.07 – “Un nuovo patto politico di legislatura”, anche con Italia Viva. Questa la proposta di Lorenzo Guerini: un Conte ter sostenuto da tutte le forze della vecchia maggioranza e allargato anche ai costruttori centristi. “Adesso intorno a Conte, figura imprescindibile di equilibrio tra le forze che fin qui hanno sostenuto il governo – dice il ministro della Difesa in un’intervista a ‘la Repubblica’ – si metta in moto la costruzione di una maggioranza politica e parlamentare che comprenda tutte le forze che si richiamano a un chiaro orizzonte europeista”. Fermo restando che “Italia Viva ha la responsabilità di aver causato una crisi inspiegabile di cui sfuggono ai più le ragioni politiche”.

7.45 – “Siamo di fronte a un’emergenza: il Parlamento e le forze politiche devono trovare una soluzione e indicare una strada per il rilancio. Subito. L’Italia non può permettersi di perdere altri mesi per una campagna elettorale. Nessuno ce lo perdonerebbe e l’Europa non capirebbe”. Così, a ‘la Repubblica’, Romano Prodi sulla crisi di governo. “C’è la necessità assoluta – dice l’ex premier – di un governo che prepari un programma nuovo come richiedono l’Europa e la situazione in cui siamo”.

(ADNKRONOS)

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