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Saldi al via, con sconti in salita. “Anche se la partenza è in sordina, sia per l’errore di non averli fatti partire in tutta Italia nella stessa data, sia perché in molte regioni, come il Lazio, erano consentite, in deroga alla normativa, le vendite promozionali nei 30 giorni che precedevano le vendite di fine stagione, sia perché si è partiti troppo tardi, in periodo vacanziero, quest’anno gli sconti sono superiori a quelli praticati lo scorso anno. Insomma, si possono fare buoni affari” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, infatti, per l’abbigliamento l’abbassamento dei prezzi è del 22,5%, in deciso aumento rispetto a luglio 2019, quando lo sconto si era attestato al 21,1%. Per le calzature il ribasso è del 22,2%, 2,5 punti percentuali in più rispetto al 19,7% dello scorso anno. Nel complesso, per abbigliamento e calzature lo sconto è del 22,4%, in rialzo nel confronto con la scorsa estate (20,9%).

“Alcuni consumatori vogliono essere rassicurati in merito alla sicurezza degli acquisti in epoca Covid. Si possono provare i capi oppure no? E’ solo uno dei tanti quesiti che i consumatori ci hanno posto. Per questo, per tranquillizzarli, abbiamo deciso di fare un vademecum ad hoc con le giuste precauzioni da adottare” conclude Dona.

Ecco i consigli dell’Unione Nazionale Consumatori per fare acquisti in sicurezza

Per prima cosa l’Unc consiglia di non entrate nei negozi che non hanno il detergente per la disinfezione delle mani all’ingresso del negozio o nei quali il commerciante non indossa la mascherina, che, è bene ricordare, va indossata nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico e comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza. Controllate anche se ci sono guanti “Usa e getta” a disposizione dei clienti.

Quindi, date un’occhiata all’interno prima di entrare. Gli accessi dovrebbero essere regolamentati e scaglionati. Per locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori. Se, quindi, vedete assembramenti, state alla larga, come minimo fino a che non viene meno la ressa (che è comunque un indice del fatto che in quel negozio non si stanno rispettando le buone prassi, quindi, se entrate, prestate più cautela). In ogni caso devono esserci le informazioni per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.

Portate sempre la mascherina e disinfettate le mani sia in entrata che in uscita, sono tra i principali consigli dell’Unc. Inoltre, utilizzate i guanti monouso messi a disposizione dei clienti. L’Iss, infatti, suggerisce ai commercianti che sarebbe meglio se il cliente entrasse nel negozio senza guanti, utilizzando invece quelli monouso forniti dall’esercente, per essere sicuri che siano puliti.

Prova dei capi: verifica preventiva. Il commerciante, sottolinea l’Unc, dovrebbe impedire il contatto con la merce esposta da parte del cliente senza guanti. Se non fa rispettare questa regola, meglio non provare gli abiti e stare alla larga. I dispenser con gel idroalcolici dovrebbero stare anche all’ingresso delle cabine di prova. L’Iss suggerisce al commerciante, come possibile ulteriore precauzione, di non mettere a disposizione del cliente i capi provati nella stessa giornata, lasciandoli in ambiente ventilato e comunque non umido. Se, quindi, vedete che un capo appena indossato da un altro cliente viene subito esposto, meglio storcere il naso.

Ancora un consiglio riguardo la prova dei capi. E’ possibile che non vi diano la possibilità di provare il capo. Non c’è mai stato l’obbligo di far provare gli abiti. E’ sempre stato rimesso alla discrezionalità del negoziante. In passato, osserva l’Unc, consigliavamo di diffidare di questi commercianti, ma non questa volta (può essere indice di serietà).

In ogni caso, l’Iss suggerisce ai commercianti di vietare la prova degli abiti che possano entrare in contatto con il viso (ad esempio maglioni o altri capi che vengono infilati dalla testa) rappresentando questa pratica un valido strumento per limitare la probabilità di eventuale contaminazione degli indumenti. Infine, meglio pagare con carta di credito e non con contanti, così da non avere resto. Sul sito del ministero della Salute, infatti, suggeriscono di lavarsi le mani dopo aver utilizzato soldi.

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