
Crisi politica in Francia: Assemblea nazionale probabilmente non sarà sciolta
La Francia affronta la crisi politica probabilmente senza scioglimento dell’Assemblea, mentre il governo dimissionario lavora al bilancio 2026
La crisi politica in Francia prosegue dopo le dimissioni del premier Sébastien Lecornu, il più breve esecutivo della Quinta Repubblica. Nonostante le difficoltà nel formare un nuovo governo, sembra improbabile che l’Assemblea nazionale venga sciolta, grazie all’impegno delle forze politiche per approvare il bilancio 2026 entro il 31 dicembre.
Lecornu, nominato da Emmanuel Macron il 9 settembre e che si è dimesso da pochi giorni, ha dichiarato che tutti i partiti concordano sul mantenimento del disavanzo pubblico tra il 4,7 e il 5%. Il premier dimissionario riferirà i risultati delle consultazioni prima al presidente e poi ai cittadini, rispettando il protocollo istituzionale.
La mozione per la destituzione del presidente Macron, avanzata dai deputati de La France Insoumise, è stata dichiarata irricevibile dalla Commissione legislativa, riducendo ulteriormente le possibilità di cambiamento immediato. Marine Le Pen ha comunque ribadito la volontà di bloccare qualsiasi nuovo governo, ma il percorso verso lo scioglimento dell’Assemblea resta politicamente complesso e poco probabile.
In questo contesto, la priorità resta il bilancio 2026. I governi dimissionari potranno garantire la continuità amministrativa e, se necessario, presentare misure urgenti per assicurare il funzionamento dello Stato fino all’insediamento del prossimo esecutivo. La crisi politica in Francia resta aperta, ma con segnali concreti di stabilità sulle decisioni economiche.
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(con fonte AdnKronos)
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