
Piano di Pace a Gaza, il rilascio degli ostaggi potrebbe iniziare lunedì
– Le 72 ore chiave del piano di pace tra Israele e Hamas delineate dalla Casa Bianca –
Piano di Pace a Gaza, 9 ottobre 2025 – La tempistica del piano Trump per la pace a Gaza comincia a delinearsi con precisione. Secondo quanto riportano fonti della Casa Bianca alla Cnn, il rilascio degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas potrebbe iniziare lunedì, anche se i tempi potrebbero essere anticipati. Un funzionario americano ha spiegato che, dopo la presentazione dell’accordo al governo israeliano, “una volta votato sì, Israele dovrà ritirarsi sulla linea, il che dovrebbe richiedere meno di 24 ore. Poi inizierà il periodo di 72 ore e Hamas cercherà di ritirarsi prima, se possibile”.
Il piano Trump, quindi, prevede una sequenza serrata di eventi: entro 24 ore dal via libera del governo israeliano inizierà il ritiro militare parziale; subito dopo scatteranno le 72 ore concesse per il rilascio degli ostaggi e lo scambio dei prigionieri.
Piano di Pace a Gaza: i numeri dello scambio
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato all’Afp che Israele rilascerà circa 2.000 prigionieri palestinesi in cambio di 20 ostaggi israeliani vivi, precisando che tra i detenuti ci saranno 250 ergastolani e 1.700 persone arrestate dopo il 7 ottobre 2023. Lo scambio dovrebbe avvenire entro 72 ore dall’attuazione dell’accordo, che – secondo la stessa fonte – è stato “concordato anche con le altre fazioni palestinesi”.
Fonti palestinesi citate da Al-Sharq confermano che il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri detenuti da Israele inizierà “entro 72 ore dall’entrata in vigore dell’accordo”. Secondo l’emittente saudita Al-Hadath, il conto alla rovescia scatterà solo dopo che le truppe israeliane si saranno ritirate “secondo le linee concordate a Gaza”, una volta ratificato l’accordo dal governo israeliano.
Piano di Pace a Gaza: il timing del ritiro dell’Idf
Il piano Trump include inoltre garanzie dirette del presidente Usa e dei mediatori regionali, con una serie di “ritiri programmati” delle forze israeliane. La fonte palestinese citata da al-Sharq ha precisato che l’accordo prevede il ritiro delle truppe dal valico di Rafah e dalle aree circostanti, l’apertura del valico “in entrambe le direzioni” e il trasferimento dei feriti palestinesi in Egitto per le cure.
Nei primi cinque giorni di cessate il fuoco dovrebbero entrare nella Striscia di Gaza almeno 400 camion di aiuti al giorno, destinati ad aumentare progressivamente. È previsto anche il ritorno immediato degli sfollati dal sud della Striscia verso Gaza City e il nord, segnando così il primo effetto concreto del piano di pace.
Il timing dell’accordo resta dunque la chiave politica e diplomatica dell’intera operazione: ogni fase — voto israeliano, ritiro, scambio e riapertura dei valichi — è sincronizzata per garantire che la tregua si consolidi prima dell’arrivo di Donald Trump nella regione.
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(con fonte AdnKronos)
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