
Era glaciale Europa: studio Science Advances lancia allarme su vortice subpolare
– Europa verso una nuova era glaciale? Lo studio sul vortice del Nord Atlantico –
L’ipotesi di una nuova era glaciale in Europa torna al centro del dibattito scientifico. Uno studio pubblicato su Science Advances avverte che l’indebolimento del vortice subpolare del Nord Atlantico potrebbe avere effetti rilevanti sul clima del continente, causando un calo delle temperature e un aumento degli eventi meteorologici estremi.
Il vortice subpolare, spiegano i ricercatori, svolge un ruolo chiave nel trasferimento di calore verso l’emisfero settentrionale e interagisce con il sistema di correnti noto come AMOC (Atlantic Meridional Overturning Circulation). Analizzando gli isotopi di ossigeno e carbonio presenti nelle conchiglie di Arctica islandica e Glycymeris glycymeris, gli studiosi hanno ricostruito l’evoluzione del vortice negli ultimi 150 anni, individuando due fasi di forte instabilità: una all’inizio del Novecento e una attualmente in corso.
Era glaciale Europa, vortice subpolare continua a indebolirsi
Secondo la ricerca, il vortice ha perso stabilità dagli anni ’50 e potrebbe continuare a indebolirsi nei prossimi decenni, con conseguenze dirette sul clima europeo. “Il vortice subpolare è un elemento determinante e il suo indebolimento potrebbe portare a eventi meteorologici estremi, soprattutto in Europa”, ha spiegato la ricercatrice Beatriz Arellano Nava dell’Università di Exeter, sottolineando la necessità di comprendere meglio gli impatti di un eventuale collasso parziale.
Sebbene lo studio escluda un imminente collasso dell’intero sistema AMOC, avverte che un cedimento del solo vortice subpolare potrebbe comunque innescare un raffreddamento significativo, simile a quello avvenuto tra il XIII e il XIV secolo durante la Piccola Era Glaciale, quando le temperature medie calarono di circa due gradi e gli inverni in Europa e Nord America furono particolarmente rigidi.
Era glaciale Europa, non tutti la pensano allo stesso modo
Non tutti, tuttavia, condividono queste conclusioni. “I dati sulle conchiglie sono molto precisi e utili per comprendere i cambiamenti climatici anno per anno”, ha spiegato David Thornalley, professore di oceanologia e climatologia all’University College di Londra. Tuttavia, lo scienziato si è detto scettico sull’interpretazione proposta: “L’analisi non ha collegato direttamente i modelli osservati alle caratteristiche fisiche dell’oceano, quindi resta difficile stabilire un legame causale con il comportamento del vortice subpolare”.
Lo studio, pur con le sue incertezze, riapre il dibattito sull’evoluzione del clima del Nord Atlantico e sulle potenziali implicazioni di lungo periodo per l’Europa, che potrebbe trovarsi a fronteggiare un futuro di freddo estremo e instabilità meteorologica.
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(con fonte AdnKronos)
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