Israele colpisce basi in Siria e pianifica offensiva su Gaza
Le forze israeliane colpiscono basi militari a Palmira e T4, mentre si intensificano i preparativi per una possibile offensiva terrestre su Gaza. Intanto, gli Houthi dello Yemen rivendicano un attacco missilistico su Israele
Nuove operazioni di Israele in Siria, nella parte centrale del Paese arabo, oggi 25 marzo. A confermarlo sono le notizie diffuse dalle forze di difesa di Israele (Idf), che precisano di aver colpito “le restanti capacità militari nelle basi militari di Tadmur (Palmira) e T4”, una base aerea situata a circa 50 chilometri a ovest di Palmira. “Le Idf continuano a operare per rimuovere ogni minaccia per i cittadini israeliani”, ribadiscono attraverso X, dopo le operazioni dei giorni scorsi nelle stesse aree.
Intanto, l’esercito israeliano ha chiesto agli abitanti della zona di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, di evacuare le proprie case in vista di un attacco aereo imminente. “A tutti coloro che si trovano nell’area di Jabaliya, questo è un avvertimento prima di un attacco. Le organizzazioni terroristiche stanno di nuovo tornando e lanciando razzi dalle aree popolate. Per la vostra sicurezza, dirigetevi immediatamente a sud verso i rifugi noti”, ha detto il portavoce militare israeliano in lingua araba, Avichay Adraee, su X. Avvertimenti simili sono stati lanciati anche per le città settentrionali di Beit Lahia e Beit Hanoun.
Secondo fonti della Cnn, Israele sta pianificando una nuova offensiva di terra su vasta scala nella Striscia di Gaza, che potrebbe comportare il dispiegamento di decine di migliaia di soldati per prendere il controllo di ampie zone dell’enclave palestinese. Una potenziale offensiva su larga scala è uno dei possibili scenari che il governo israeliano sta valutando, intensificando i suoi attacchi su Gaza e cercando di fare pressione su Hamas affinché rilasci tutti gli ostaggi, evitando così l’attuazione della seconda fase dell’accordo sul cessate il fuoco. Far trapelare la notizia di una possibile nuova offensiva di terra farebbe parte della strategia israeliana per esercitare pressione.
“Se non ci saranno nuovi negoziati per gli ostaggi, l’unica alternativa sarà riprendere i combattimenti”, ha affermato alla Cnn Eyal Hulata, ex capo del consiglio di sicurezza nazionale di Israele. “E ci sono piani seri”. L’offensiva su larga scala, secondo le fonti, potrebbe coinvolgere fino a cinque divisioni israeliane, pari a circa 50.000 soldati. La Cnn ha inoltre osservato che l’esercito israeliano ha già iniziato a prepararsi per operazioni di terra su vasta scala, riprendendo il controllo di metà del corridoio di Netzarim, che divide la Striscia di Gaza.
In parallelo agli scontri tra Israele e Hamas, gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato il lancio di due missili balistici contro Israele. “La forza missilistica, a sostegno del popolo palestinese oppresso e della loro coraggiosa resistenza, ha colpito l’aeroporto Ben Gurion con due missili balistici. L’operazione ha raggiunto con successo il suo obiettivo”, hanno dichiarato gli Houthi. Il gruppo ha inoltre affermato di aver attaccato le forze armate statunitensi in risposta all’aggressione militare americana.
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(con fonte AdnKronos)
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