
Von der Leyen presenta il bilancio Ue 2028-2034: 2.000 miliardi per un’Europa più strategica e indipendente
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La Commissione europea propone un ambizioso bilancio settennale da 2.000 miliardi di dollari. Più fondi per competitività, clima, difesa e migrazioni. In pole anche l’Ucraina e l’allargamento dell’Unione
Un bilancio da 2.000 miliardi di dollari per “una nuova era europea”: con queste parole la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato oggi la proposta per il nuovo quadro finanziario pluriennale dell’Unione per il periodo 2028-2034.
Adottato stamane dal Collegio dei commissari, il nuovo bilancio punta a rendere l’Unione europea “più grande, più intelligente e più incisiva”, rafforzando la propria capacità di risposta alle sfide globali e la sua indipendenza strategica. Il piano è anche il più ambizioso mai proposto dalla Commissione, pur mantenendo costante il contributo degli Stati membri grazie all’introduzione di nuove risorse proprie.
Due pilastri: partenariati e competitività
Il bilancio si articola in due grandi pilastri. Il primo è rappresentato dai piani di partenariato nazionali e regionali, che accorpano i principali fondi europei, inclusa la Politica agricola comune, per un totale di 865 miliardi di euro. L’obiettivo è semplificare l’accesso alle risorse e integrare meglio gli interventi, superando la frammentazione attuale.
Von der Leyen ha assicurato il mantenimento di 300 miliardi di euro a sostegno del reddito agricolo, con una riserva agricola raddoppiata. Per le regioni meno sviluppate sono previsti almeno 218 miliardi di euro, e per la prima volta sarà introdotto un obiettivo di spesa sociale minimo del 14%.
Il secondo pilastro è il Fondo per la competitività, con una dotazione proposta di 410 miliardi di euro. Il fondo intende sostenere le tecnologie strategiche del futuro: raddoppio di Horizon Europe per ricerca e innovazione, quintuplo degli investimenti nel digitale, e moltiplicazione per sei dei fondi per clean tech, bioeconomia e decarbonizzazione. Circa 700 miliardi saranno destinati a clima e biodiversità, pari al 35% della spesa complessiva.
Più fondi per difesa, energia e migrazioni
Il nuovo bilancio prevede inoltre 131 miliardi per difesa e spazio (cinque volte l’attuale), un raddoppio dei fondi per i trasporti, una decuplicazione per la mobilità militare e un forte incremento degli investimenti in cybersicurezza, energia e infrastrutture dual use.
Per la gestione delle migrazioni e delle frontiere, la Commissione intende triplicare gli stanziamenti, mentre i fondi di solidarietà in caso di disastri verranno anch’essi triplicati.
Ucraina, allargamento e Global Europe
Grande attenzione è riservata all’Ucraina, con ulteriori 100 miliardi di euro destinati al piano di ricostruzione e all’avvicinamento all’Ue. Il fondo Ukraine Facility era già stato dotato di 50 miliardi: ora l’ammontare complessivo salirebbe a 150 miliardi.
A sostegno della dimensione esterna, il bilancio propone 200 miliardi per “Global Europe”, una voce aumentata del 75%, che riunisce strumenti per aiuti umanitari, cooperazione strategica, Global Gateway e politiche di allargamento. I Paesi candidati potranno accedere all’intero pacchetto, inclusi finanziamenti per riforme e investimenti.
Stato di diritto e gestione trasparente
Per la prima volta, lo stato di diritto diventa una condizione trasversale per tutti gli investimenti europei, integrata nei piani di partenariato. “La condizionalità sarà intelligente, con garanzie forti, trasparenza e incentivi chiari”, ha spiegato von der Leyen.
Le critiche del Parlamento
Non sono mancate le polemiche. Johan van Overtveldt, presidente della commissione Bilancio del Parlamento europeo, ha criticato la Commissione per aver comunicato il piano alla stampa prima che ai parlamentari. Un comportamento definito “inaccettabile” da alcuni eurodeputati, che lamentano anche la complessità e la mancanza di coordinamento nella presentazione.
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(con fonte AdnKronos)